Mai come in questo momento l’idea di educazione alla pace aveva assunto il carattere di emergenza che oggi prende in carico. L’urgenza è quella di fare in modo che i nostri figli, i nostri alunni possano fare propria l’idea di pace, interiorizzarla e renderla presente e attiva nella loro vita. Educare alla pace oggi significa creare percorsi – attraverso il dialogo, il dibattito, la visione di film e documentari, la lettura – per comprendere quello che sta accadendo nel mondo.
A questo proposito, anche nel quadro più ampio di una programmazione di Educazione civica, un libro che ci sentiamo di consigliare ai docenti per una lettura commentata in classe è “Diario di un sogno possibile”, scritto da Gino Strada – l’indimenticato e indimenticabile chirurgo di guerra e fondatore di Emergency – edito da Feltrinelli nella collana Kids.
Come si può leggere sul sito di Emergency, “Diario di un sogno possibile” è il titolo dell’adattamento del libro “Una persona alla volta” per ragazze e ragazzi a partire dagli 11 anni. Nel libro, Gino Strada racconta in prima persona l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che l’ha portato a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime.
Nelle pagine di questo libro c’è l’appello di Gino Strada a riflettere sul tema che gli stava più a cuore: la guerra è una malattia dalla quale si può guarire, ma la cura spetta a ognuno di noi. Dalla narrazione emerge netta la richiesta di abolizione della guerra e un forte appello affinché sia rispettato il diritto universale alla salute, praticamente le due colonne portanti della vita di Gino Strada.
Diario di un sogno possibile racconta anche la sua storia, la storia di un medico di Sesto San Giovanni specializzato in chirurgia d’urgenza che ha saputo con amore e dedizione, ma anche con tanta fatica, creare Emergency, una struttura che ieri come oggi opera ovunque ci siano guerre e devastazioni e non solo. Anche in Italia, da Milano a Napoli, da Marghera a Ragusa, Emergency è presente per garantire il diritto alla salute di tutti, anche dei più diseredati che non hanno accesso alle cure sanitarie.
Il senso di Diario di un sogno possibile – dichiara la curatrice del libro intervistata dal Sole24Ore – è forse anche questo: non arrenderti all’ingiustizia, osserva, vivi, fai domande, immagina le alternative possibili. Trova la tua voce, inizia ad agire per un mondo diverso. Puoi? Certo che puoi: proprio ora, fra le tue mani, hai l’esempio di una persona che l’ha fatto.