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La partnership fra Huawei e istruzione USA diventa un problema di sicurezza nazionale

I problemi nella scuola nel mondo sono tanti e diversi. Quelli che appaiono alla ribalta sulla stampa Italiana, a volte, appaiono simili a quelli di una piccola provincia se paragonati ad altri paesi.

Non sappiamo quanto farebbe notizia la partership di una società tecnologica estera con Università e Istituti Superiori del nostro paese, ma negli Stati Uniti si sta molto attenti in questo campo tanto che al Ministro (segretaria) dell’Istruzione Betsy DeVos è stato recentemente chiesto di indagare sull’influenza di Huawei sulle università americane, e la notizia sui giornali americani si trova in primo piano.

In sostanza 26 deputati, fra cui Marco Rubio e Jim Banks, entrambi repubblicani hanno scritto al segretario dell’istruzione Betsy DeVos per segnalare i rischi che potrebbe correre la sicurezza nazionale dalla partnership di ricerca che è nata fra Huawei e numerosi college e univesità degli States.
All’attenzione è il “Huawei innovation research program” e altre iniziative che legano il colosso tecnologico cinese alle scuole americane. Secondo Rubio e Bank, Huawei non può essere considerata una normale società del settore privato come quelle che operano in occidente.

Un’affermazione che fa leva sul sospetto che essa benefici del sostegno del governo cinese, anche se Huawei ha sempre negato legami di alcun tipo assegnandosi eslusivamente la condizione di società del settore privato. Vero è che la caduta del blocco socialista, ha prodotto in molti paesi dell’est la trasformazione del sistema economico in dirigismo, dove lo Stato occupa un ruolo importante nell’economia anche se opera in un sistema definibile come capitalistico. Huawei è stato definito “a snake in the grass”, un serpente nell’erba.

Si teme che possa mettere a rischio la leadership nell’innovazione tecnologica degli Stati Uniti, con un’azione di spionaggio industriale o economico. La richiesta dei deputati è che le università in partnership con Huawei consegnino i contratti e i dettagli. Ciò dovrebbe avvenire specialmente per quelle Università che ricevono finanziamenti federali o che partecipano a ricerche che trattano informazioni classificate.
Fabio Guarna

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