“Il peggio che si possa dare ai bambini sono definizioni, concetti rigidamente limitati poiché questi non possono crescere, ma il bambino cresce insieme al suo organismo. Il bambino deve avere dei concetti plastici che cambiano di continuo la loro forma a mano a mano che diventa più maturo. I concetti viventi si ottengono soltanto se lo si introduce in quanto nel mondo e’ vivente nella natura. Egli acquista così concetti mobili e la sua anima può crescere in un corpo che cresce come la natura”. ( R. Steiner)
La pedagogia Waldorf si basa sul pensiero antroposofico di Steiner che considera di primaria importanza l’armonia e lo sviluppo della persona nella tripartizione tra corpo, anima e spirito.
Mentre la didattica tradizionale mira a far emergere essenzialmente le capacità cognitive e intellettuali nel curricolo scolastico, l’orientamento Waldorf ha come obiettivo l’integrazione delle componenti fisiche e spirituali del bambino senza considerare i livelli di conoscenza un prodotto necessario e obbligato.
Secondo Steiner il percorso educativo dovrebbe comprendere tre cicli: il primo (dalla nascita ai sette anni), il secondo (dai sette ai quattordici) e il terzo (dai quattordici ai ventuno).
Nel primo settennio il bambino ha bisogno di vivere in un mondo buono, ricco di fantasia e stimoli provenienti dall’ambiente esterno nel quale l’esempio degli educatori ha il compito di plasmare la nuova personalità. In questa fase della vita il gioco rappresenta un mezzo di conoscenza indispensabile per interagire con il mondo fisico, imparare la manualità e le attività proprie degli adulti (“Le cose migliori sono quelle che suscitano il sentimento interiore di vivacità “).
Nel secondo periodo della vita (dai sette ai quattordici anni), quando la struttura corporea si modifica naturalmente, l’indirizzo pedagogico mira a sviluppare il senso estetico e il mondo dei sentimenti. Le forze eteriche spingono il bambino alla ricerca del bello ( “Il bambino dalla seconda dentizione alla pubertà e’ un artista”). In questo arco della vita, con l’inizio della formazione scolastica, si rafforza la socialità, lo sviluppo del l’apprendimento simbolico e creativo, il pensiero autonomo e concettuale. Il maestro deve trasmettere “un idealismo che abbia il potere di destare nel giovane le forze e le facoltà che gli abbisogneranno nel corso della vita per avere, riguardo alla collettività, adeguate energie di lavoro e riguardo a se stesso un valido sostegno per la propria vita interiore”.
Nel terzo arco temporale e’ importante stimolare nel giovane le capacità del pensiero logico e del ragionamento astratto, la ricerca del vero che eleva lo spirito e coniuga fantasia e intelletto nella ricerca del proprio futuro nel mondo.
L’educazione è un percorso di sviluppo e completamento della personalità, una visione olistica che tende a far confluire l’aspetto spirituale dell’uomo con quello dell’universo.
L’antica teoria dei temperamenti o dei quattro corpi fu ripresa da Steiner per inquadrare l’indole della natura umana: il corpo fisico ( la materia), il corpo eterico (lo spirito) il corpo astrale ( passioni e ideali)e l’Io ( la coscienza di se’). I quattro corpi rappresentano le componenti che influenzano in modo diverso le manifestazioni e i comportamenti durante l’arco della vita.
L’educatore ha il compito di mettere in equilibrio i diversi temperamenti di ogni singolo bambino lasciando tuttavia che le forze in essi presenti possano manifestarsi ed evolvere modificandosi.
Importante in questo contesto il ruolo del maestro “Come un seme che viene gettato nella terra in autunno e in primavera riappare nella pianta, così quanto viene seminato nel bambino di otto, nove anni, riappare nel quarantacinquesimo o cinquantesimo anno di vita”.
L’individuo, la natura e l’arte sono gli assi portanti nella pedagogia di Steiner che promuove la corrente chiamata euritmia come flusso di consapevolezza che avvicina l’uomo all’universo creando un potenziale educativo, curativo e sociale in grado di armonizzare ed equilibrare il corpo e la psiche (“Se si fa l’euritmia ai bambini piccoli, essi potranno acquistare una forza dell’Io che sarà più efficace dell’educazione scolastica e persino delle disposizioni del destino”).
Vorrei concludere con una frase molto bella e significativa di Steiner che riassume in pieno l’indirizzo pedagogico della sua scuola di pensiero: “Esistono tre modi efficaci per educare: l’ambizione, la paura, l’amore. Noi rinunciamo ai primi due”.
Laura Alberico