All’università di Teramo gli esami si fanno con la pet therapy applicata allo stress, inseguendo il progetto di ricerca di uno studente 24enne: «L’idea mi è venuta leggendo dei vari progetti per portare gli animali nei posti di lavoro. Ho pensato che gli studenti più ansiosi o stressati avrebbero potuto trarre beneficio dalla presenza di un animale da accarezzare, con cui giocare, o anche semplicemente da avere accanto. Per semplicità, abbiamo usato i cani: inizialmente solo nella mia facoltà, poi allargandoci alle altre, dove la presenza degli animali non era assolutamente prevista. E i risultati sono stati incredibili».
La notizia è sul Corriere della Sera che riporta ancora: «Ho analizzato statisticamente dei dati e elaborato il mio studio. Confermo: gli animali funzionano come un efficace anti stress per gli studenti. E anche i professori erano entusiasti. E potremmo provare anche con altre specie, come i gatti, o anche i pesci: probabilmente un acquario in aula calmerebbe moltissimo le ansie da prestazione».
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Non riusciamo a immaginare cosa succederebbe, se questa teoria passasse a scuola, nel corso degli esami di Stato. Se poi ogni ragazzo portasse con sé il proprio animale domestico in classe quando pensa di essere interrogato, allora per i dirigenti e prof sarebbe un vero problema, sperando sempre che i cani non litighino fra loro, abbaiando e ringhiando, e i gatti non saltino fra i banchi, le cattedre, le lavagne. Ma chissà, forse un giorno
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