Il conflitto siriano è anche questi drammatici numeri snocciolati dall’Alto Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite (Unhcr) di Ginevra: un terzo dei 20 milioni di siriani che popolavano il Paese prima della guerra è sfollato interno o rifugiato all’estero.
“La Siria è diventata la più grande tragedia di questo secolo”, ha detto il commissario Onu Antonio Guterres. Circa la metà di tutti i rifugiati sono ospitati in altri Paesi della regione, che accolgono circa cinquemila nuove persone ogni giorno. Domani a Ginevra è prevista una riunione a livello di ministri di Iraq, Giordania, Libano e Turchia per chiedere il sostegno di altri Stati per affrontare l’emergenza.
Degli oltre due milioni di rifugiati siriani, un milione ha lasciato il Paese solo negli ultimi sei mesi, ha aggiunto l’Unhcr. Di questi, oltre 700mila sono regolarmente registrati in Libano. “In Siria si assiste a un’emorragia di donne, bambini e uomini che varcano il confine spesso con meno di una valigia di vestiti”, si legge nel comunicato diffuso dall’Agenzia delle Nazioni Unite. Circa la metà di coloro che sono stati costretti a lasciare la Siria per via del conflitto in corso dal marzo 2011 sono bambini, di cui circa tre quarti con meno di 11 anni, aggiunge l’Unhcr.
L’Onu mette in guardia dal rischio di una “generazione perduta”, riferendosi ai bambini rifugiati, centinaia di migliaia, che non saranno in grado di contribuire alla ricostruzione del futuro della Siria, perché non hanno la possibilità, se non in minima parte, di andare a scuola e ricevere un’istruzione.
Quello che serve, ha ribadito l’Unhcr, è un “sostegno internazionale su larga scala” per aiutare i Paesi vicini alla Siria, che ospitano il 97 per cento dei rifugiati, a far fronte alla situazione. Al momento è stato raccolto solo il 47 per cento dei fondi richiesti per soddisfare i “bisogni base dei rifugiati”, ha detto l’Unhcr. “Ci sono voluti due mesi per raggiungere il primo milione di rifugiati. Sono bastati sei mesi per il secondo milione”, ha detto l’Alto commissario per i Rifugiati Antonio Guterres alla Bbc, avvertendo che alla fine del 2013 si rischia di giungere a tre milioni di rifugiati siriani.
L’Unicef in una nota denuncia inoltre che oltre 3.000 scuole nel paese sono state danneggiate o distrutte e oltre 930 sono utilizzate come rifugi per sfollati.
Circa 1,9 milioni di studenti siriani della scuola dell’obbligo (tra il 1* e il 9* anno) hanno lasciato la scuola nell’ultimo anno scolastico: il 39% dei 4.860.000 studenti registrati, secondo gli ultimi dati del ministero dell’Istruzione. Le province di Idlib e di Aleppo sono le più colpite dalla crisi, con oltre 1.200 scuole danneggiate o distrutte; la frequenza scolastica è scesa fino al 23% ad Aleppo e al 30% ad Idlib.
Laddove le scuole sono ancora in funzione, l’afflusso di bambini sfollati implica che non ci sono abbastanza classi, arredi, materiali scolastici e per l’insegnamento. In tale quadro di piena emergenza l’Unicef, con il ministero dell’Istruzione e Unrwa, lancerà questo mese un programma per l’apprendimento a domicilio che permetterà ad oltre 400.000 bambini coinvolti nelle zone più calde del conflitto di continuare a seguire il programma di studi nazionale.
L’istruzione – sottolinea l’agenzia Onu per l’Infanzia – è estremamente importante: questo settore ha subito molti colpi a cominciare dallo scoppio del conflitto due anni e mezzo fa e molti bambini stanno subendo pressioni e assumendo responsabilità che nessun bambino dovrebbe sopportare. Fare in modo che i bambini abbiano la possibilità di imparare, anche se solo per poche ore al giorno, li protegge e consente loro di rimanere in un percorso di vita quanto più normale possibile.
Nel complesso l’Unicef sta lavorando per assistere centinaia di migliaia di bambini perchè continuino a studiare: 70 classi prefabbricate, su un totale di 300, sono già nei governatorati in cui le infrastrutture scolastiche sono state maggiormente danneggiate. L’Unicef ha fornito cartelle (con all’interno materiali di cancelleria) per oltre un milione di bambini in tutti e 14 i governatorati. Migliaia di kit per l’apprendimento e l’insegnamento, forniture ricreative e materiali per l’istruzione per la prima infanzia stanno per essere consegnati.
Sono necessari 20milioni di dollari aggiuntivi per stampare e distribuire 8 milioni di libri di testo e per riabilitare le infrastrutture scolastiche. Da qui l’invito a donare un contributo per l’emergenza Siria, secondo le indicazioni consultabili all’indirizzo: www.unicef.it.
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