La politica non fa scienza, la scienza la fanno gli scienziati. Riflessione sui vaccini
In televisione e sui giornali il termine populismo ricorre: “Populismo come lebbra” ha affermato in questi giorni il presidente francese Macron.
Populismo ha un significato variegato ed è desunto da fatti del passato.
Una diversa connotazione si otterrebbe se il contesto di definizione fosse il mondo contemporaneo in cui, incessantemente, si aprono problemi nuovi, aventi dimensione sempre crescente. Complessità, dinamicità e imprevedibilita caratterizzano la società moderna.
Uno scenario che può essere dominato con l’assunzione di un’ottica sistemica: i singoli componenti non hanno significato proprio; questo deriva dall’interazione con la struttura.
Ecco apparire due fronti: da un lato chi possiede una visione d’insieme, chi sa ricomporre la realtà assumendo un adeguato punto di vista, chi è attento alle dinamiche. Dall’altro lato sono da collocare quanti vedono un mondo parcellizzato, che sorvolano sulle reciproche influenze degli oggetti, che semplificano la realtà.
L’analogia con la situazione medico-paziente è calzante.
Questo scenario circoscrive il significato di “populismo” avendo a riferimento circostanze in cui una pluralità di soggetti deve compiere scelte, a maggioranza.