La premier britannica Theresa May ha presentato in una conferenza stampa a Londra una ambiziosa riforma della scuola secondaria ”in senso meritocratico” che mira a riportare in auge nel regno il modello selettivo ed elitario della Grammar School, ma con la promessa di renderlo accessibile anche ai non privilegiati. Il progetto prevede di togliere il bando, deciso nel 1998 dall’allora premier Tony Blair, alla creazione di questi istituti paragonabili ai licei e di introdurre criteri più selettivi anche per le altre scuole.
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Un piano che però divide profondamente il Paese, due mesi dopo l’avvio di un mandato di governo finora dominato dalla Brexit. La leader conservatrice ha annunciato l’abolizione del ventennale divieto di aprire “grammar schools”, scuole pubbliche che accettano solo gli allievi più brillanti, nell’ambito di un pacchetto di riforme mirato a costruire una “Gran Bretagna veramente meritocratica”. Le sue proposte, definite dalla stampa una “rivoluzione educativa” sono state accolte con entusiasmo da molti Tories, me osteggiate dai laburisti dell’opposizione, e circolano già dubbi sulla possibilità che vengano approvate dal Parlamento. Assumendo il suo incarico, May ha promesso di rendere la Gran Bretagna un Paese più equo e ha presentato le prima misure destinate secondo lei a rispondere a una crescente richiesta di cambiamento. Nel suo primo discorso importante di politica interna May ha detto di volere dare “alla gente comune, ai lavoratori, la chance migliore che meritano”. E ha aggiunto “In una vera meritocrazia non dovremmo scusarci per chiedere a chi è più capace sul piano accademico di raggiungere i massimi livelli di eccellenza”. Le grammar schools conobbero il loro periodo di gloria negli anni Cinquanta, ma dagli anni Sessanta cominciò il loro declino e nel 1998 lil governo laburista di Tony Blair introdusse il divieto di aprire di nuove. In Inghilterra ne sopravvivono 163 e la maggior parte non riesce ad accogliere tutte le richieste di iscrizione. I sostenitori delle “grammar schools” dicono che queste scuole offrono ad allievi senza mezzi ma brillanti un curriculum accademico rigoroso, i critici dicono che sono discriminatorie e che in realtà accolgono assai meno allievi poveri delle altre scuole. Il capo ispettore scolastico, Michael Wilshaw, ha detto che proposta rischia di compromettere due decenni di progressi educativi. “Sarebbe un fallimento per il Paese se solo il 15-20% dei nostri bambini avesse buoni risultati” ha detto alla Bbc. Il ministro ombra dell’Educazione laburista, Angela Rayner, ha detto che il progetto “consoliderebbe l’ineguaglianza e gli svantaggi”. May ha detto che le nuove “grammar schools” dovranno accogliere una quota di bambini disagiati.
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