Categorie: Generale

La preside che okkupa la scuola per non farla okkupare

“Non voglio creare nessun caso, ma rivendico il mio diritto a lavorare. La scuola non può essere paralizzata da una protesta che viene condotta con forme sbagliate e nel momento sbagliato, considerata anche la crisi di Governo e l’assenza di interlocutori a Roma”.

Angela Palomba, preside del primo circolo didattico di Pozzuoli “Guglielmo Marconi” con 1.150 alunni divisi in vari plessi, ha così spiegato all’Ansa la sua decisone, dopo essere entrata in piena notte nella scuola, approfittando della distrazione degli lsu.
Stamattina però i manifestanti, costretti a rimanere fuori dei cancelli, sotto il controllo della polizia, hanno gridato frasi anche ingiuriose contro la dirigente.
“Ho provato a farli ragionare, in fin dei conti sono persone con le quali abbiamo lavorato a stretto contatto fino a pochi giorni fa, ma non mi hanno consentito neppure di far arrivare un caffè, tantomeno di far entrare i miei collaboratori dei quali ci sarebbe un gran bisogno per ultimare gli adempimenti d’ufficio urgenti che abbiamo di fronte, relativi agli scrutini, alla contabilità ed a tanti altri aspetti”, racconta al telefono Palomba.
“Capisco il disagio di chi perde il lavoro, rispetto il problema di queste famiglie. Ma la soluzione non è l’interruzione di pubblico servizio, non è quella di danneggiare gli studenti e la scuola: bisognerebbe sedersi intorno a un tavolo e ragionare su quella che e’ una vertenza nazionale”, dice ancora Angela Palomba. “Il problema è di tanti lavoratori in tutta Italia, ma solo a Napoli e in provincia si sta creando una situazione così assurda. Ripeto, non voglio fare la paladina ma intendo solo poter lavorare”.
La dirigente scolastica, di buon mattino, ha informato l’ufficio scolastico regionale e le forze dell’ordine della sua presenza all’interno dell’istituto.
E’ preoccupata, chiede Ansa, della situazione che c’è all’esterno dei cancelli? Teme per la sua incolumità, quando dovrà uscire? “Ora sono qui, al lavoro, e intendo rimanerci. Mi piacerebbe che tutti i colleghi dirigenti adottassero un’iniziativa congiunta, una denuncia comune contro questa forma di illegalità, di violenza che stiamo subendo. La scuola è di tutti noi, non ha alcun senso bloccarla e danneggiarci da soli: le proteste possono e devono trovare altri canali. E ora mi scusi, ho parlato anche troppo e devo tornare al lavoro”.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Compiti casa, sì, no, dipende

I compiti a casa sono il momento del consolidamento e della rielaborazione delle conoscenze, e dell'esercitazione…

22/12/2024

Il Sicilia Express funziona. A casa tanti prof e studenti dalle brume del nord in treno

È partito il 21 scorso alle 15,10 da Torino Porta Nuova il "Sicilia Express", il…

22/12/2024

Concorso ordinario Pnrr 2024, non vengono valutati i titoli informatici e le certificazioni linguistiche inferiori quelle di livello C1

Una aspirante partecipante al concorso ordinario PNRR 2024 della scuola primaria e infanzia, ci chiede…

22/12/2024

Concorso docenti 2024, costituzione delle commissioni giudicatrici, presentazione della domanda

Il 19 dicembre 2024 segna un passo decisivo per l’organizzazione del concorso docenti. Con una…

22/12/2024

Docenti supplenti, ecco quando ai precari spetta la continuità del contratto per il periodo di vacanza e sospensione dell’attività didattica

Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…

22/12/2024

Legge di bilancio: mancano risorse per le famiglie che mandano i figli nei centri estivi

Finita la scuola, a giugno, molte famiglie potrebbero essere in diffcoltà perchè non avranno la…

22/12/2024