Attualità

La preside che porta il cane a scuola: “Sono amareggiata, chi si è lamentato poteva prima parlarmi. Non so a chi lasciarlo”

Oggi sta facendo scalpore la notizia relativa alla dirigente scolastica che da mesi porta ogni giorno con sé, in ufficio, il proprio cane, un pitbull. Alcuni membri del personale scolastico si sono lamentati allertando addirittura le forze dell’ordine.

La donna si è difesa in un’intervista a La Repubblica. “Sono dirigente scolastico da dieci anni. Soltanto negli ultimi tre mesi, per un problema familiare, mi è capitato di dover portare il cane a scuola. Non è che viva con il cane a scuola. Il cane è in presidenza, chiuso, davanti alla porta c’è un cartello appeso che avvisa di bussare prima di entrare. Ritengo che il preside possa avere qualunque ospite, umano o non umano, nel suo ufficio”, ha esordito.

“Il cane non ha mai morso nessuno”

“Il cane non gira per la scuola. Lo fa solo quando io devo fisicamente fare il percorso dal portone d’ingresso alla presidenza e viceversa, e il cane è sempre al guinzaglio. Non lo porto nelle classi, nelle palestre, e gli alunni non hanno contatti con lui se non quelli che vengono in presidenza. In questo caso, faccio scegliere a loro se entrare, comunque trattenendo il cane, o se debba essere io a uscire. Comunque nessuno mai è stato morso, attaccato. Il cane è sempre al guinzaglio con me. Non è mai successo nulla”.

“Con i docenti, in alcune riunioni collegiali era con me, come si vede nella foto. Quello che non si vede però è che il cane era legato al tavolo, non poteva muoversi. La foto è stata fatta in auditorium, dove io non sono vicino ai docenti, in una posizione rialzata a dieci metri dalla prima fila, non c’è contatto. Io so di altri colleghi di altre scuole, che come me portano il cane in presidenza. Perché è uno spazio chiuso, privato, e ritengo che possa gestire il cane senza nuocere nessuno”.

“Pensavo di avere un altro tipo di rapporto col personale”

Ecco la sua risposta a chi ha sollevato la polemica: “Mi sento di rispondere che sarebbe stato più logico, più corretto, che le persone messe in difficoltà me lo avessero detto. A me non è arrivata nessuna lamentela. Rimango un po’ colpita che questo problema non sia stato gestito prima a livello personale. Se non ci fosse stato riscontro, allora capirei la scelta di passare a un canale superiore. Andarmi a trovare una lamentala pubblica quando a me non è mai arrivata, mi ha lasciato un po’ di amarezza. Pensavo di avere un altro tipo di rapporto col personale. Posso dire però di aver ricevuto molti messaggi di solidarietà”.

“Il cane è con me a scuola solo da tre mesi, non è stato con me prima, e la situazione è temporanea. La dogsitter che se ne occupava prima non può più, e io sono fuori casa dalle sette di mattina alle sette di sera. Devo trovare qualcuno che lo possa gestire”, ha detto con amarezza la dirigente.

Il cane mette a rischio alunni e personale?

“Con la presente si intende rappresentare alle Vostre istituzioni che la dirigente scolastica dal mese di aprile 2023 si reca quotidianamente a scuola in compagnia di un pitbull condotto al guinzaglio e sprovvisto di museruola. Anche le riunioni collegiali e non avvengono alla presenza del suddetto cane come si può evincere dalle fotografie allegate”, questo quanto lamentato da parte del personale.

La segnalazione sarebbe stata inviata a polizia, carabinieri, procura. “Secondo quanto riferito dalla dirigente, questa situazione avrebbe dovuto essere breve e temporanea perché causata dalla positività al Covid della dog sitter ma, dopo quasi un anno, la situazione continua a permanere. Questa segnalazione deriva da una profonda preoccupazione che comportamenti imprevedibili dell’animale possano generare situazioni ed eventi gravi per gli studenti, per il personale e per i docenti”, hanno aggiunto.

Dalla denuncia non emerge nessun episodio in cui il suddetto pitbull della preside abbia messo a rischio la sicurezza di alunni e personale scolastico. 

Redazione

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