Categorie: Alunni

La prima prova scritta è in italiano ma non necessariamente di italiano

A) Analisi e commento, anche arricchito da note personali, di un testo letterario o non letterario, in prosa o in poesia, corredato da indicazioni che orientino nella comprensione, nell’interpretazione d’insieme del passo e nella sua contestualizzazione in modo tale che il candidato possa dimostrare di essere in possesso di conoscenze e competenze idonee all’individuazione della natura del testo e delle sue strutture formali.
B) Sviluppo di un argomento all’interno di 4 grandi ambiti di riferimento: artistico-letterario (B1); storico-politico (B2); socio-economico (B3); tecnico-scientifico (B4). L’argomento scelto può essere svolto in una forma di scrittura tra due modelli diversi: il saggio breve o l’articolo di giornale.
C) Sviluppo di un argomento di carattere storico, coerente con i programmi svolti nell’ultimo anno di corso.
D) Trattazione di un tema su un argomento di ordine generale, attinto al corrente dibattito culturale, per il quale possono essere fornite indicazioni di svolgimento.
Nella produzione dell’elaborato il candidato deve dimostrare di possedere: correttezza e proprietà nell’uso della lingua; possesso di adeguate conoscenze relative sia all’argomento scelto che al quadro di riferimento generale in cui esso si inserisce; attitudini allo sviluppo critico delle questioni proposte e alla costruzione di un discorso organico e coerente, che sia anche espressione di personali convincimenti.
La prima prova scritta non è necessariamente sul programma di Italiano. Anzi sono statisticamente pochi i candidati che affrontano la tipologia (A) e la (B1) pensata propriamente per la letteratura. Le altre 5 proposte di componimento, pur dovendo essere “in” Italiano, non esigono necessariamente la conoscenza del programma “di” Italiano.
Riteniamo importantissime le “consegne” che il MIUR scrive come premessa obbligatoria per il candidato che sceglie uno dei quattro argomenti della tipologia (B): “Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente (…)”.
Ci sia concesso qualche consiglio didattico:
1. Un “saggio breve” è uno scritto critico, di argomento e misura limitata. In fondo, il tema tradizionale – svolto come compito – in classe è un saggio breve senza uso di documenti e si richiede che sia “breve” alla maniera del sistema anglosassone, per dimostrare cioè prova di un’abilità, come un assaggio di professionalità. Per questo si richiede di non superare un dato numero di righe. Nel saggio breve bisogna dimostrare di essere in grado di sviluppare e argomentare su proprie opinioni e non su pareri riferiti da altri e sulla base di documenti sull’argomento forniti alla prova di esame. Il tono e il registro dovranno essere quelli di un buon libro. Occorrerà: eliminare i punti di vista personali non troppo necessari; definire il problema o l’argomento enunciando bene la tesi, cioè l’opinione da sostenere; esporre gli argomenti a favore della tesi propria e quelli antitetici e/o contrari e cercare di confutarli; concludere senza retorica o trionfalismi. Per finire è opportuno scegliere per l’elaborato un titolo (anche “ad effetto”) coerente con i ragionamenti svolti.
2. Per la composizione di un articolo di giornale, il consiglio migliore è quello di seguire le arcifamose 5 W (Who, chi?/ What, che cosa?/ Where, dove?/ When, quando?/ Why, perché?). Bisogna dichiarare il tipo di giornale o rivista in modo da adattare il registro linguistico al tipo di destinatari-lettori; mettere un bel titolo, originale e accattivante; iniziare con un buon incipit (l’Attacco) e concludere con un accattivante exit (la Conclusione); usare periodi brevi e “succosi”, senza lungaggini.

La commissione, con responsabilità collegiale (cfr. c. 6 dell’art. 15 dell’OM 37/2014), assegnerà un massimo di 15 punti alla prima prova (allo stesso modo della seconda e terza prova) ed è tenuta ad attribuire 10 punti su 15 alle prove giudicate sufficienti. La matematica direbbe 9/15 ma la legge dell’esame ha stabilito così!
A tutti gli auguri di un Buon Esame!

Giovanni Sicali

Articoli recenti

Rapporto scuola-mondo del lavoro: bisogna migliorare la progettualità

Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha dichiarato: “Si mira a creare una…

16/08/2024

Percorsi abilitanti: come si possono frequentare se si deve anche fare lezione?

Mi chiedo se qualcuno/a dei frequentanti i percorsi formativi di abilitazione si sia posto il…

16/08/2024

Dimensionamento scolastico: mega-istituti senza locali adeguati per le riunioni dei collegi dei docenti. Il caso di Lamezia Terme

I piani regionali di dimensionamento delle scuole non sempre hanno tenuto conto di tutte le…

16/08/2024

Certificazione internazionale di alfabetizzazione digitale; quando e come va presentata al fine di sciogliere la riserva

Il 28 giugno 2024 è scaduta la domanda d’inserimento, di conferma o di aggiornamento nelle…

16/08/2024

Le punizioni corporali? Esistono in molte parti del mondo

Se uno studente arriva in ritardo nelle nostre scuole, peggio che gli possa andare è…

16/08/2024

Vannacci: chi ha tratti somatici del Centrafrica non rappresenta gli italiani. A scuola è il 20% degli alunni. Forza Italia: vada casa

L’italiano medio non ha i tratti somatici di un africano: a sostenerlo è Roberto Vannacci,…

16/08/2024