Le campagne anti-fumo non sembrano aver effetto: almeno in Italia, dove continuano purtroppo a crescere i fumatori. La pratica della sigaretta quotidiana riguarda ormai un italiano su quattro, nello specifico il 23,3%, un dato superiore di 0,4 punti a quello dello scorso anno.
A dirlo è l’Istituto Superiore di Sanità, nella Giornata Mondiale contro il Tabacco che si celebra il 31 maggio.
Il vizio, dice l’Iss, riguarda 12,2 milioni di italiani, il 27,7% (+3,8 punti percentuali) degli uomini e il 19,2% delle donne (-1,6 punti).
L’aspetto più preoccupante è però quello che riguarda i giovani: tra i 14 e i 17 anni uno su dieci fuma abitualmente e circa il 50% è venuto comunque in contatto con il tabacco.
Ma quando si fuma, in genere, la prima sigaretta? “Alle scuole secondarie superiori – spiegano i ricercatori – ma alcuni iniziano a 9 o 10 anni, alle elementari. E oltre la metà dei fumatori abituali tra 14 e 17 anni fuma anche cannabis”.
Diventa quindi sempre più “urgente potenziare la prevenzione tra i giovanissimi ed educarli a corretti stili di vita per evitare dipendenze pericolose”, ha detto Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.
L’abitudine al fumo, ricordano l’Iss, pesa negativamente sulla salute aumentando il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e oncologiche, oltre a generare effetti negativi sul sistema riproduttivo di uomo e donna.
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