Per quanto viene riportato su diverse testate giornalistiche siciliane qualcuno sarebbe riuscito a sottrarre un file da un computer di un componente della commissione esaminatrice, dove c’erano segnati accanto ai “protetti “ una serie di annotazioni il cui contenuto risulterebbe alquanto sospetto: “ammesso per necessità”, “stentato aiutato”. Oppure nel file erano segnate anche le domande da fare agli aspiranti dirigenti: “chiedere strategie e territorio”. Se fosse tutto ufficializzato dalla procura, ci troveremmo al cospetto di materiali sufficienti per invalidare il concorso e ripartire da zero. Dalle carte in possesso della magistratura sembra emergere un altro fatto grave, infatti, dalla comparazione dei file excel, quello che sarebbe stato realizzato come promemoria dal commissario e quello pubblicato dal provveditorato regionale si vede che l’effetto segnalazione o raccomandazione ha avuto i suoi frutti. I “protetti” dal commissario tranne uno hanno avuto l’incarico. Monta lo sconcerto e l’indignazione di chi ha gridato in vano nei mesi scorsi all’ingiustizia valutativa e all’irregolarità procedurale. Oggi stanno venendo alla luce fatti nuovi, che destabilizzano le fondamenta del merito e della deontologia professionale. Si rimane in attesa degli sviluppi di questa triste vicenda, per vedere se i sospetti dell’esposto saranno confermati dall’indagine della magistratura.
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