Una delle doti basilari dell’insegnamento è quella di non perdere mai le staffe. Nemmeno quando gli alunni diventano indisponenti. Qualche volta, però, qualche docente non ce la fa. E sconfina in un comportamento sanzionabile, anche a livello penale. Un fatto del genere è accaduto gli ultimi giorni di scuola dell’anno scolastico 2013/14, in un istituto superiore di Verona, dove una professoressa di matematica diede uno schiaffo ad un suo alunno 14enne.
Ora, il Tribunale della città scaligera ha condannato una docente a 10 giorni di carcere e a 600 euro di risarcimento.
Immediatamente dopo, gli avvocati della difesa hanno annunciato che faranno appello alla sentenza.
L’insegnante aveva più volte ripreso l’alunno, spiega il quotidiano ‘L’Arena’, che stava disturbando mentre altri suoi compagni erano interrogati, decidendo infine di allontanarlo dall’aula.
Subito dopo averlo fatto rientrare in classe, la docente aveva spostato accanto alla cattedra il banco del ragazzo per poterlo controllare meglio, ma lo studente continuav ad essere irrequieto. Senza alcun permesso, si avvicinò anche alle spalle dell’insegnante mentre stava mettendo dei voti sul registro elettronico.
In quel momento, la docente avrebbe alzato la mano colpendo il volto del giovane, facendogli volare gli occhiali, gesto che l’indagata ha giustificato al giudice come involontario, senza però essere creduta.
Intanto i genitori del 14enne, oggi frequentante le scuole superiori, hanno deciso di devolvere il denaro del risarcimento ad un istituto per minori.
Anche se non ne abbiamo certezza, è probabile che la recente condanna penale e pecuniaria abbia fatto seguito a quella disciplinare: in questi casi, infatti, la dirigenza scolastica è tenuta ad intervenire e sanzionare l’accaduto con provvedimenti che vanno dal richiamo verbale sino al licenziamento (evento comunque raro).
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