La vicenda di Alessandria, ha scosso moltissimo l’opinione pubblica, specie gli insegnanti. La prof, come scritto in precedenza, non sarebbe stata legata e presa a calci sulla sedia, ma solo circondata da 10 alunni e derisa. Questa è la versione fornita dai genitori degli alunni, confermata dalla stessa docente supplente a Repubblica.it, che sgonfia la vicenda minimizzando: “Erano una decina contro di me, mi hanno circondata e mi hanno fatto scherzi. Mi spostavano la cattedra, io ho difficoltà a deambulare e loro allontanavano il tavolo”. Ma, sono stati presi provvedimenti”.
La docente, che conferma le scuse arrivate dai protagonisti della storia, spiega: “Sono già stati presi provvedimenti. Erano una decina, mi hanno un po’ derisa, fatto scherzi. Sono ragazzi del biennio, si sa come sono fatti. Va bene anche la punizione decisa, l’importante è che non lo facciano più”.
Certamente la dinamica dei fatti raccontata ridimensiona un po’ la vicenda. Ma non cambia la sostanza dei fatti: dei ragazzini hanno “umiliato” la propria insegnante (in realtà supplente), per di più diversamente abile. Il mondo degli insegnanti sta insorgendo, perché è inaccettabile passare sopra a questi episodi. A maggior ragione, far passare per una “ragazzata” approfittarsi di un pubblico ufficiale, ma soprattutto che non può difendersi per via della propria situazione fisica, dovrebbe incentivare riflessioni diverse da parte della scuola. E dei genitori ovviamente.
La docente riferisce che gli alunni si sono già scusati di quanto accaduto. Anche La Stampa, riporta le parole di scuse dei ragazzi: “Chiediamo scusa per il comportamento e determinati atteggiamenti eccessivi. Ci impegneremo a migliorare e rimediare con tutti i professori. Vorremmo avere un’altra possibilità per dimostrare che siamo tutt’altra classe, unita e di ragazzi con la testa sulle spalle“.
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