Personale

La prof no-vax: sospesa ma niente vaccino

Un’insegnante di matematica presso una scuola di istruzione secondaria di primo grado  del Milanese non solo non si è sottoposta alla vaccinazione anti-Covid ma non intende neanche farlo, a costo della sospensione dal lavoro: “Non rispetterò l’obbligo vaccinale e sarò sospesa la prossima settimana”, ha detto con convinzione. 
“La mia dirigente ha rispettato quello che prevede la legge e ieri non ha inviato una mail ma, se vogliamo, ha colpito di più nel segno, perchè ha preparato una lettera con oggetto ‘Obbligo vaccinale’ in cui c’è scritto che è diventato requisito essenziale per l’insegnamento il vaccino e che abbiamo 5 giorni di tempo per metterci in regola, superati questi 5 giorni ci sarà la sospensione. Solo che poi ha chiesto la firma e io l’ho firmata ma credo che con quella lettera abbia modificato un rapporto in essere tra me e lei che non prevedeva l’obbligo vaccinale”. 

Eppure la docente, 43 anni, è entrata solo quest’anno di ruolo, ma non intende mollare dalla sua decisione: “Martedì verrò regolarmente a scuola con il mio solito green pass base ma verrò allontanata: non so se mi lasceranno entrare e poi, a seguito di un controllo, mi verranno a chiamare in classe oppure bloccheranno direttamente all’ingresso, in ogni caso farò firmare un foglio con cui metto nero su bianco che io mi allontano contro la mia volontà dalla scuola”.

La prof, fra l’altro, rivendica di aver “sempre fatto i tamponi ogni 48 ore, sempre di sera in modo da potermi fermare regolarmente a scuola fino a tardi” e di non essersi “ribellata a questo sistema del tampone come altri miei colleghi, perchè, dopo un anno e mezzo di Dad, i ragazzi sono davvero sbandati e ho voluto fare qualcosa per questa umanità”. 

Nella sua identica posizione altri docenti nella medesima scuola, uno dei quali, dopo anni di insegnamento, avrebbe salutato i colleghi piangendo perchè, per una scelta personale, non si è vaccinato e quindi sarà sospeso.

“Io non dico che il virus non esista, che non ci siano stati i contagi o che la malattia non esista, però si poteva gestire diversamente. Perchè non si è investito sulle cure alternative come il plasma o le monoclonali? Investire sulle cure non significa fare del bene come investire sul vaccino? L’atmosfera non è delle migliori perchè hanno davvero diffuso la paura. Io vedo molti colleghi impauriti al di là dell’età perchè, dal mio punto di vista, è stato fatto un bombardamento a tappeto su virus, contagio, malattia, morti e sono tutti terrorizzati e tutti parlando dando per scontato che siamo tutti vaccinati”. 

Pasquale Almirante

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