I genitori sono diventati i sindacalisti degli alunni. Si è rotto il patto tra scuola e famiglia per formare assieme i giovani d’oggi. Gli insegnanti hanno perso autorevolezza, soprattutto per colpa delle famiglie. Quante volte abbiamo sentito queste frasi? Alcuni ancora pensano che siano solo dei luoghi comuni. Ma ogni giorno dalle aule arrivano conferme che si tratta di pura verità.
Come quella giunta il 19 maggio da Forlì. Dove un alunno di una scuola secondaria di primo grado, sorpreso dal suo insegnante mentre guardava foto hard sul cellulare, è stato difeso senza indugi dalla madre dopo che il prof aveva deciso di ritirare il cellulare in attesa proprio dell’arrivo di un familiare.
A scuola, racconta l’Ansa, si presenta la madre dell’alunno, ma lo fa in compagnia di un avvocato, accusando il professore di furto. Una situazione paradossale ma anche emblematica di come funzionano oggi le cose nelle scuole. L’episodio viene riferito su Facebook dal sindaco di Forlì, Roberto Balzani. Secondo il racconto del primo cittadino la madre avrebbe anche difeso il figlio sostenendo che le foto incriminate non erano poi così hard, dato che la donna immortalata “aveva anche il perizoma”. “Siamo a questo punto – è l’amaro commento del sindaco Balzani – la giuridificazione dei rapporti sociali sta raggiungendo il suo apice. L’apice del grottesco”.
“Genitori che non accettano le punizioni inflitte ai figli – dice Balzani – forse perchénon le hanno mai ricevute o forse perchénon sanno leggere la realtà. Cosi, nella virtualitàpiùassoluta, si consumano le nostre vite. Con i dirigenti scolastici assediati dagli avvocati (senza scrupoli), le insegnanti che si disperano, gli studenti che cercano di approfittare della falsa protezione dei genitori… Sì, bisogna atterrare sul pianeta scuola. La nostra base èaggredita da un virus devastante”. La notizia diffusa dal sindaco Balzani ha già provocato una ridda di commenti. Oltre 470 le persone che hanno postato il classico “mi piace”. Fra chi prende posizione c’è chi scrive “certi genitori dovrebbero essere messi in un istituto di rieducazione, perché sono la rovina dei propri figli col loro lassismo”.
“La verità – aggiunge un genitore – è che ormai anche le scuole sono troppo permissive. Oggi a scuola si può fare tutto: usare il cellulare in classe. Addirittura anche durante le verifiche per trovare le risposte su internet. Il ragazzo in questione è solo il malcapitato di turno e la reazione di questa madre è il riflesso della società in cui viviamo che sta andando allo scatafascio”. Ma c’è anche chi la pensa diversamente: “Ci stupiamo per un ragazzino che guarda immagini sconce sul cellulare? Quindi si nega anche il fatto di aver rubacchiato giornaletti sconci in età adolescenziale? L’avvocato? Una delle conseguenze di una civiltà che non ha più limiti, che vuole tutto e vuol vincere sempre, che non accetta l’autorità perché non esistono più figure autoritarie. Non entrando nel merito della questione. Ho sentito cose ben più allucinanti subite da ragazzi e genitori da parte della ‘scuola’ passare inosservate nel menefreghismo più totale”.
E c’è chi rinvanga il suo passato scolastico: “Ai miei tempi i miei genitori mi avrebbero giustamente caricato di botte… altro che avvocato”. Oggi, aggiungiamo noi, si potrebbe anche tranquillamente dire: “altro che cellulare…”.