Didattica

La progettazione è davvero “di classe” o è prodotta dal solo coordinatore?

La progettazione di classe è veramente di classe? Le situazioni sono ovviamente diverse da scuola a scuola, perfino da consiglio a consiglio all’interno di una stessa scuola, e in diverse realtà la progettazione di classe è svolta in modo attento. Tuttavia non si va molto lontano dalla verità statistica se si afferma che in tanti casi è il solo coordinatore ad elaborare il documento finale, con i colleghi che si limitano a inserire i loro percorsi disciplinari e a firmare, sostanzialmente “in fiducia”, quanto egli ha messo giù.

Non c’è da stupirsi, del resto, perché se si ritiene di conoscere la strada da percorrere non si ha bisogno di una mappa. All’inizio di ogni nuovo anno scolastico si ha l’impressione di rivivere un rituale che già si è vissuto e si ha l’impressione che tutto debba procedere come negli anni precedenti: stesse situazioni, stessi problemi, stessa routine. Forse dimentichiamo che i nostri interlocutori non sono sempre gli stessi, anche se sono le stesse persone che abbiamo lasciato due mesi prima. Durante l’età evolutiva i cambiamenti sono veloci e repentini.

Ecco perché la progettazione didattica non può essere un copia-incolla dell’anno precedente, né una incombenza meramente burocratica da stilare con poca attenzione. Ma cos’è una progettazione efficace? Quali sono i suoi requisiti di base? Quali strategie e consigli per progettare bene?

Ne abbiamo discusso nell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live.

Tutti gli approfondimenti nel corso Insegnare per lasciare il segno

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Il corso

Il percorso formativo della Tecnica della Scuola Insegnare per lasciare il segno è un corso con unità formative di 25 ore, in programma dal 30 settembre, a cura di Anna Maria Di Falco e Giovanni Morello.

Perché un corso su come progettare l’insegnamento?

A chi è destinato?

L’idea è quella di affrontare alla radice i problemi che si ripetono sempre uguali all’inizio di ogni anno scolastico, lasciando una scia di insoddisfazione nei singoli docenti all’interno dei consigli di classe. La constatazione dei diversi livelli di conoscenze e di competenze presenti in ogni classe non è spesso supportata da una progettazione che preveda la valorizzazione delle potenzialità di ciascun alunno, in modo tale che si eviti il rischio concreto di un successo o insuccesso già annunciati.

Il corso offre indicazioni, spunti, strumenti operativi spendibili in classe, per utilizzare la progettazione come uno strumento-guida, che aiuti l’alunno a ritrovare il senso del proprio apprendimento e l’insegnante a ritrovare la soddisfazione della propria efficacia professionale.

Di seguito alcuni punti tematici del corso

  • Serve ancora effettuare la progettazione, di classe e disciplinare?
  • La progettazione che “salva” vite scolastiche di allievi più in difficoltà
  • Gli errori più frequenti nella progettazione didattica
  • Progettazione e orientamento degli alunni
  • Progettazione e sviluppo delle competenze
  • Progettazione e autoriflessione dei docenti
  • Progettazione e personalizzazione della didattica
  • Progettazione e integrazione fra apprendimenti in contesti scolastici e non
  • Progettazione e creatività nella didattica
  • Progettazione e differenze (cognitive ed emotive) fra gli alunni
  • Progettazione e metacognizione
  • Progettazione ed emozioni
  • Progettazione ed ambienti di apprendimento
  • Progettazione, successo e dispersione scolastica
  • Progettazione e motivazione ad apprendere
  • Progettazione e pessimismo-ottimismo degli alunni sulle loro possibilità di riuscita
  • Progettazione ed ecologia dell’insegnamento
  • Progettazione e valutazione
  • Progettazione e collaborazione fra gli insegnanti
  • Progettazione e… umorismo

Redazione

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