La proposta di vietare l’uso dei cellulari in classe è una cosa sacrosanta, perché non se ne può più di vedere, durante le ore di lezione, alunni che smanettano sugli smartphone mentre l’insegnante spiega o interroga.
Sin tratta di una cosa indecente che crea disturbo alla classe. Vanno lasciati o dentro un cassetto della cattedra oppure dentro uno scatolo di cartone appoggiato sulla cattedra.
Per le chiamate si dovrebbero utilizzare i telefoni fissi della segreteria scolastica. I cellulari vanno banditi anche ai fini didattici perché in mano agli alunni avranno più un effetto ludico che un sano utilizzo didattico. Si può pensare di disattivare all’ingresso della scuola le funzioni della messaggistica e di WhatsApp e di utilizzare solo app e programmi ad uso didattico. È però difficile da smettere in pratica in quanto di dovrebbe schermare la scuola.
I ragazzi di oggi sono attratti dal mondo virtuale, un mondo arido di emozioni e tempeste affettive tipiche dell’età adolescenziale. I ragazzi hanno bisogno di crescere e per farlo vanno oltremodo responsabilizzati e avviati a vivere il mondo reale. Il divieto assoluto anche per i docenti ci sembra eccessivo: basta non utilizzarlo in classe durante le ore di lezione.
Mario Bocola