Attualità

La protesta degli agricoltori e il futuro degli Istituti agrari. Lo sfogo del Preside di un Liceo Agricolo francese

Qualche mese fa IlSole24Ore ha pubblicato un lungo articolo sullo scarso appeal di cui godono gli Istituti Tecnici Agrari che intercettano ogni anno appena l’1,5% dei nuovi iscritti. Fenomeno, questo, piuttosto strano considerato l’elevato tasso di occupazione – circa l’80%  – offerto dal settore ai giovani diplomati e, ancora di più, ai laureati in Agraria. Nello stesso articolo si sottolineava la volontà del Governo di rilanciare questi Istituti, garantendo ai ragazzi un’offerta formativa costantemente aggiornata per una professionalità competitiva nel settore agroalimentare e della pesca, in Italia e nel mondo.

Qualche giorno fa, il quotidiano parigino Le Monde ha pubblicato il commento amareggiato del Preside del Liceo Agricolo “François Rabelais”, nella pancia del Paese, dalle parti del Massiccio Centrale, uno dei circa duecento Istituti agrari pubblici attualmente presenti in Francia. 

Così come in Italia e un po’ dappertutto in Europa, anche in Francia si assiste infatti, in questi giorni, a una mobilitazione senza precedenti degli agricoltori che protestano contro le politiche comunitarie, in particolare contro il cosiddetto Green Deal, per raggiungere il quale l’Europa chiede agli agricoltori di eliminare i pesticidi dannosi, aumentare la rotazione delle colture, introdurre nuove tecnologie, ridurre le emissioni e gli sprechi alimentari.

Gli agricoltori ritengono insostenibili queste richieste e chiedono sussidi più equi, di ridurre i costi dei carburanti, di snellire la burocrazia e altro ancora.

In un contesto simile, il Dirigente del Liceo Agricolo “Rabelais” non può che stare dalla parte dei suoi alunni che si interrogano sul futuro dell’agricoltura e sulle loro prospettive professionali. I nostri ragazzi – ha dichiarato il Preside a Le Monde – sono molto sensibili alla causa degli agricoltori, anche perché molto spesso sono nati e cresciuti in fattoria e i loro genitori, zii, nonni, fanno questo mestiere e ora soffrono a causa di un futuro che si presenta incerto e con poche prospettive.

Per i licei agricoli francesi questo è un periodo di lavoro molto intenso, perché in molti avranno uno stand al prossimo Salone dell’Agricoltura – un evento molto sentito e partecipato in Francia – che si terrà a Parigi dal 24 febbraio al 3 marzo prossimi. Per prepararsi alla manifestazione, gli alunni lavorano sodo ma in questo periodo la passione e l’entusiasmo cedono il posto allo sconforto e alla sfiducia.

Il Preside chiede al Governo di fare di tutto affinché questi giovani non si demoralizzino. Sono ragazzi e ragazze che vogliono poter vivere degnamente con il loro mestiere, investendo in innovazione.

E conclude il suo accorato appello sperando che sabato 3 febbraio – in occasione della giornata “Porte Aperte” – siano in molti a presentarsi per scoprire le proposte formative della scuola.

Gabriele Ferrante

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