Però c’è modo e modo di gestire una protesta, che per natura professionale degli insegnanti deve essere civile e democratica, in altre parole fondata sulle buone pratiche dell’intelletto comunicativo e della riflessione culturale. Talvolta quando si vedono filmati o si leggono post nei social network si intravede un’ ombra di polemica esagerata, pronta a degenerare in scontro verbale se non fisico. Esprimere le proprie opinioni è consentito all’interno di regole della civile convivenza, oltrepassare questo limite significa far scadere le proprie ragioni e le proprie proposte.
Da elogiare l’impegno degli insegnanti che uniscono le proprie risorse intellettuali nel creare la rete nazionale delle LIP, come è stato fatto recentemente a Lamezia Terme in provincia di Catanzaro, da cambiare e correggere certi comportamenti sopra le righe, come quelli dell’insegnante in camicia bianca (probabilmente esasperato da una politica che non ascolta ) che dice “ avete dichiarato guerra alla scuola “ e dopo erroneamente cerca lo scontro fisico con alcuni partecipanti alla festa dell’Unità di Roma, da criticare e non incoraggiare gli atteggiamenti al limite della sopportazione contro Corradino Mineo, che sceso in Piazza dopo il voto al Senato sul Ddl scuola, subisce un vero e proprio linciaggio verbale. Infine l’episodio di qualche giorno fa dove la sede Circolo Pd Andrea Costa, alla prima periferia di Bologna, è stato imbrattata con scritte ingiuriose e offensive.
A tal proposito si vuole evidenziare un punto d’incontro tra il pensiero chi scrive e Marco Campione Capo della segreteria del Sottosegretario di Stato Davide Faraone) nella seguente riflessione: “ Il buon insegnante deve “ imbrattare “ di utili contenuti disciplinari in classe solo lavagne e LIM, nel web solo articoli e libri, con il preciso intento di creare i buoni cittadini del domani. Chi imbratta i muri per protesta, con la didattica e la trasmissione del sapere non ha nulla a che spartir