Nuovo fronte di protesta dei dirigenti scolastici umbri che lanciano sui social lo slogan: #noreggenze.
Attraverso un comunicato, i dirigenti umbri fanno sapere che hanno fatto blocco comune ed oltre il 90% non si è reso disponibile ad assumere una reggenza, cioè la responsabilità di governare un’altra scuola oltre la propria, per il prossimo anno scolastico.
L’USR quindi procederà d’ufficio, come prescrive il contratto, contando però su un numero di disponibilità veramente esiguo per un totale di circa 28 scuole senza dirigente titolare.
La protesta, scrivono i presidi umbri, si inserisce, nel quadro generale di agitazione dei dirigenti che lamentano, in questo caso, un inaccettabile ed inammissibile ritardo nell’espletamento delle procedure concorsuali (servono nuovi dirigenti), e la complessità, la responsabilità, l’eccessiva burocratizzazione e il livello di impegno connessi alla gestione di ogni singola scuola, tali da rendere impossibile l’accettazione di ulteriori carichi di lavoro correlati con la reggenza, a fronte di un notevole stress e di una retribuzione per l’ incarico veramente irrisoria.
I DS umbri, stanno cercando con ogni mezzo di portare alla attenzione di tutti, la situazione di disagio professionale che stanno vivendo, sia in ordine alla retribuzione, non proporzionale al carico di lavoro e di responsabilità, sia in ordine alle inadeguate condizioni di sicurezza delle scuole, di cui il preside è responsabile davanti alla legge (decreto 81/08), della quale si chiede a gran voce la modifica.
Questa nuova azione di protesta, si legge nel comunicato, vuole arrivare direttamente alla ministra Fedeli, anche attraverso l’incontro che i DS hanno predisposto per il prossimo 4 settembre con tutti i parlamentari umbri, chiedendo di nuovo con forza che sia data risposta alle seguenti istanze:
● Modifica della struttura del DLGS 81/08 sulla sicurezza
● Istituzione di figure intermedie tra Dirigente Scolastico e docenti
● Adeguamento dello stipendio in funzione del livello e valutazione economica delle responsabilità in capo al Dirigente Scolastico, anche in confronto con altre figure dirigenziali di pari livello all’interno del MIUR e di altri Ministeri e istituzioni.