“Fatta 100 la frontiera tecnologica di come una burocrazia di un Paese avanzato può gestire regolamentazione, risorse umane, incentivi, servizi pubblici, trasparenza dei processi decisionali (caso in specie: il Canada o la Nuova Zelanda), l’Italia è a 20”, mentre la media dei Paesi economicamente avanzati è 60”: più al di sotto di così non si può.
Lo scrive Il Sole 24 Ore che riporta i dati recentemente pubblicati dal International Civil Service Effectiveness (InCiSE) Index della scuola di amministrazione pubblica dell’Università di Oxford, secondo cui dunque, utilizzando una serie di indicatori provenienti da varie fonti e sintetizzando i risultati in un indice di efficacia amministrativa, l’Italia risulta al 27esimo posto, precedendo solo Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria e Slovacchia.
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Sulla base di questo indice, la voce di costo di una azienda per potere usufruire dei servizi della p.a., potrebbe essere cinque volte più alta che una canadese.