Categorie: Politica scolastica

La pubblicazione dell’algoritmo della mobilità è un atto civico

La mobilità degli insegnanti è un istituto giuridico che si basa su importanti principi costituzionali, come l’art.29 della Costituzione che riconosce il diritto all’unità familiare.

Per questo motivo i gravi errori riscontrati nella mobilità delle fasi B, C e D per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di I e II grado, non possono essere derubricati a meri errori di compilazione da parte degli insegnanti, come dichiarato, improvvidamente, dal responsabile scuola del PD Francesca Puglisi.

La pubblicazione dell’algoritmo della mobilità dei docenti è un atto civico e un atto di trasparenza necessario. Perché il Miur non ha voluto pubblicare l’algoritmo, se, come sostiene, è un programma perfetto e regolarmente funzionante?

Sul problema algoritmo interviene anche, con un’intervista specifica, il Segretario della Flc Cgil di Avellino Luciano Silvestri, che dice: “Qualcosa nell’algoritmo non ha funzionato, qualcosa che ancora non è stato chiarito. E così docenti con punteggi più alti si sono ritrovati in posizioni svantaggiate e posizioni, invece, rimaste addirittura vacanti. La situazione creatasi mette a rischio l’ordinato avvio dell’anno scolastico. Questa riforma non garantisce alcuna efficienza né soddisfa i veri bisogni del mondo dell’Istruzione”.

Sul malfunzionamento dell’algoritmo è intervenuto anche Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda insegnanti, evidenziando che “i numerosissimi reclami che stanno arrivando agli Uffici territoriali del MIUR testimoniano il malfunzionamento dell´algoritmo della mobilità interprovinciale che il ministero si rifiuta ostinatamente di rendere pubblico. Purtroppo, la soluzione proposta dall´Amministrazione non risulta efficace per correggere in tempo utile tutti gli errori generati dal sistema”.

Anche il Segretario della Cisl Scuola Maddalena Gissi, parla di evidenti errori del sistema che ha gestito le operazioni di trasferimento senza rispettare i criteri stabiliti nel contratto sulla mobilità né i diritti di chi avrebbe potuto, col suo punteggio, avere sedi ben più vicine.

La Uil scuola riguardo il malfunzionamento dell’algoritmo e la mala gestione della mobilità, parla di  una matassa intricata e difficile da sciogliere, inoltre rivendica trasparenza, uniformità, velocità sulle procedure di conciliazione per evitare che il rimedio sia peggiore del danno, gli errori vanno tutti sanati.

Inoltre i sindacati, unitariamente, hanno chiesto l’accesso agli atti per conoscere l’algoritmo responsabile dei tanti errori sulla mobilità delle fasi B, C e D.

Noi de La Tecnica della Scuola siamo stati i primi a sollevare i dubbi del malfunzionamento dell’algoritmo, parlando di errori del sistema informatizzato. 

Lucio Ficara

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