La proposta della Regione Puglia di riportare al 1° ottobre l’inizio della scuola ha fatto discutere. Un salto indietro nel passato dato che fino al 1976 le attività scolastiche iniziavano proprio in autunno. Gli studenti sarebbero così contenti dato che avrebbero più di tre settimane di vacanze.
Una proposta già avanzata dalla Regione Emilia Romagna. La richiesta era sta avanzata dall’assessore regionale al Turismo Andrea Corsini per andare incontro alle esigenze di bagnini e albergatori, ma ben presto la proposta fu affossata.
La proposta della Puglia non trova proseliti tra le altre regioni meridionali. Non tutti sono d’accordo.
Sul Venerdì de La Repubblica, si possono leggere i pareri di esponenti di altre tre giunte di regioni meridionali.
La Basilicata, ad esempio, tramite l’assessore alla Formazione, Roberto Cifarelli, spiega che non si potrebbero avere giorni disponibili in caso di emergenza neve che negli ultimi anni si è ripetuta più volte. Contraria anche la Calabria con l’assessora Federica Roccisano, secondo la quale per contrastare la dispersione scolastica è importante restare a contatto con l’ambiente della scuola. No anche dalla Campania, tramite l’assessora Lucia Fortini: “Sarebbe sbagliato dal punto di vista didattico, pause così lunghe non servono agli studenti”.
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