Non è stato solo il servizio di neuropsichiatria e dell’età evolutiva dell’Asl Comprensorio di Bolzano a proporre alle scuole un questionario nella quale i docenti avrebbero dovuto indicare la “razza dell’alunno”: quel quesito, che ha logicamente fatto indignare diversi docenti, è presenta anche in un modulo dell’alto vicentino.
La denuncia è dei due i consiglieri regionali del Veneto Piero Ruzzante (LeU) e Patrizia Bartelle (Italia In Comune).
“Anche a Villaverla – hanno dichiarato il 30 gennaio – c’è un modulo in cui viene chiesto di specificare il ‘gruppo etnico o razza’ del minore. È una ulteriore conferma che abbiamo fatto bene a sollevare la questione, chiedendo alla Giunta regionale le dovute verifiche. Evidentemente in Veneto circola ancora della modulistica che riporta la dicitura ‘razza'”.
Il giorno prima, i due consiglieri avevano depositato un’interrogazione su un caso analogo, segnalato da un genitore e relativo al modulo del Distretto socio-sanitario di Favaro Veneto, nel quale, per la prenotazione di una prima visita neuropsichiatrica infantile, si chiedeva al genitore di indicare la “razza o l’etnia” della figlia.
“Ora basta – dicono i due consiglieri veneti – : la Giunta verifichi”.
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