I fondi sono così divisi: 37,5 milioni per i 15 Municipi di Roma (2,5 milioni a testa); oltre 12,8 milioni per i 253 Comuni con popolazione scolastica tra 1 e 1.000 alunni; 8,2 milioni per i 15 Comuni con popolazione scolastica compresa tra 5 mila e 10 mila alunni; 7,5 milioni per i 30 Comuni con popolazione scolastica tra 2.000 e 5.000 alunni; 7,2 milioni per 8 Comuni con popolazione scolastica tra i 10.000 e 50.000 e, infine, 3,3 milioni per i 33 Comuni con popolazione scolastica tra i 1.000 e 2.000 alunni.
Per Cristiana Avenali, consigliera regionale e componente della commissione ambiente, la Regione va nella direzione giusta. E non solo, secondo Avenali “risponde concretamente alle piccole e grandi emergenze del nostro sistema scolastico Grazie a questi fondi sarà possibile mettere in sicurezza i plessi che versano in cattive condizioni, contribuendo non solo al decoro delle nostre città ma anche alla sicurezza degli studenti e del personale. Nel Lazio infatti addirittura il 40% delle scuole non risponde a tutti i criteri di sicurezza e nella maggior parte dei casi non possiede una certificazione antisismica e antincendio.”
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“I finanziamenti consentiranno di agire in diverse direzioni – prosegue Avenali – sia nel campo della sicurezza, sia nel campo dei consumi. Tornare a lavorare sull’edilizia scolastica significa anche puntare sull’efficientamento energetico per ridurre costi ed emissioni. Non dobbiamo infine dimenticare la questione dell’amianto: troppe scuole infatti hanno ancora la fibra killer nelle proprie strutture e non possiamo più permettere che bambini, ragazzi e personale scolastico siano esposti. Contestualmente all’approvazione dei fondi prosegue il nostro impegno per l’approvazione di una nuova legge che restituisca una regione ed una scuola libere dall’amianto”.
Meno d’accordo il Capogruppo di Forza Italia della regione Lazio, Antonello Aurigemma: “E’ sicuramente una notizia positiva quella di destinare 76 milioni a 340 Comuni per la sicurezza nelle scuole. Peccato però che, come al solito, l’amministrazione regionale si dimostri priva di programmazione e ogni atto che mette in campo presenti palesi lacune. Infatti, riteniamo errato distribuire i fondi ai Comuni seguendo il principio della popolazione scolastica. Sarebbe stato più opportuno e incisivo stanziarli in base alle reali esigenze dei singoli istituti. Ci sono strutture che attendono da anni interventi di riqualificazione, e dunque sarebbe più logico dare priorità ai plessi in difficoltà. Anche in questo caso, il pressappochismo di Zingaretti è evidente, come la sua abitudine di esaltare ogni minima misura adottata. Non si può continuare a galleggiare: per guidare una macchina complessa come la regione Lazio servono strategie, programmi e capacità di rendersi conto delle priorità reali. Zingaretti, invece, vive alla giornata, senza linee guida, e gli scarsi risultati che sta ottenendo ne sono la più chiara dimostrazione”.
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