Nella conferenza stampa di presentazione dei programmi del PNRR, andata in scena a Palazzo Chigi insieme al premier Draghi e alla ministra dell’università e della ricerca Messa, il ministro Patrizio Bianchi ha ribadito alcuni temi già toccati nel question time alla Camera. Parliamo delle quarantene a scuola e delle nuove regole che si stanno discutendo nel tavolo operativo tra ministro dell’istruzione, ministro della salute, istituto superiore di sanità e Regioni. Tutti al lavoro per trovare una soluzione uniforme che metta d’accordo le parti per un protocollo da adottare su tutto il territorio nazionale. Questo perché al momento le varie Regioni stanno adottando provvedimenti diversi nella gestione dei contagi in classe e delle conseguenti quarantene.
La Regione Umbria ha da pochissimo approvato il nuovo Piano scuole per l’anno scolastico 2021-22. Con l’obiettivo di perseguire l’attività scolastica in presenza e contenere i contagi, l’assessorato alla salute ha rimodulato le azioni e le misure di sanità pubblica da applicare nei casi di contagi di alunni e personale scolastico.
In una nota, la Regione spiega di aver aggiornato il piano scuole differenziando il monitoraggio e le attività di prevenzione in 3 fasce: asilo nido e scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo e secondo grado. In base alle nuove disposizioni, tutte le scuole attuano i protocolli previsti dalle linee guida che prevedono:
La Regione sottolinea anche che molti istituti di primo e secondo grado hanno attuato ulteriori misure preventive come l’apposizione di barriere in plexiglass e l’uso di visiere. Per quanto riguarda i nidi e le materne, non sono invece applicabili misure di distanziamento né uso di mascherine. Nel Piano è previsto un potenziamento del contact tracing con una strategia di testing tempestiva e con profili di rischio diversi in relazione all’ordine della scuola e al ruolo del caso indice: alunno, docente, operatore scolastico. Per la Regione Umbria resta fondamentale stimolare l’adesione alla vaccinazione per l’abbattimento del rischio di infezione del singolo, ma anche per far diminuire la contagiosità verso gli eventuali contatti stretti.
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