I lettori ci scrivono

La riforma del personale Ata ed i nuovi profili professionali

Premetto che scrivo questo mio pensiero in modo spontaneo e senza alcuna pretesa di voler cambiare qualcosa, sono righe buttate giù da chi svolge questa professione con impegno, passione e onore da 32 anni.

Dalla definizione delle dotazioni organiche del personale ATA per l’a.s. 2023/2024, è risultato che mancano ben 2.441 Direttori SGA, pari al 31% dei posti totali. In alcune Regioni, come ad esempio la Lombardia risultano scoperti il 61% dei posti totali.

Come leggere questi dati? Si evidenzia la completa disattenzione del MIM e dei Sindacati (complici), non sono stati espletati i concorsi pubblici e riservati e per far fronte alla emergenza hanno coperto questi posti con Assistenti Amministrativi (Are B) resosi disponibili. In alcune Regioni hanno utilizzato perfino aspiranti inseriti in Terza Fascia. Se solo avessero attivato l’Area C (Coordinatori Amministrativi), richiesta da tutti i sindacati fino a pochi mesi fa, non si sarebbero create le giuste aspettative di questo squadrone di Assistenti Amministrativi che hanno tenuto in piedi le scuole in questi anni.

Oggi l’ARAN e i sindacati pensano di risolvere questa emergenza occupazionale e le legittime richiesta dei FF, facendoli confluire direttamente (sia pure con un percorso selettivo probabilmente) nei nuovi profili proposti (Funzionari/EQ), in questo modo copriranno i posti vacanti di DSGA (EQ) e non avranno la necessità d’indire nuovi concorsi. Per questa specie di “sanatoria” utilizzeranno parte dei fondi previsti per la valorizzazione del personale ATA e dei DSGA (non ci è dato saperlo). Neanche il buon senso di reperire risorse aggiuntive.

Ma sono queste le risposte che il personale Ata e i DSGA stavano aspettando da circa 20 anni?

La Scuola è profondamente cambiata, le incombenze (doglianze) amministrative aumentano a dismisura, perfino i DS sono in forte difficoltà. La tendenza a reperire risorse esterne alla scuola e a rafforzare le figure a supporto dei DS è evidente (Responsabile Privacy, RSPP, Medico Competente, Sicurezza informatica, sportello di ascolto, orientatori, tutor, middle management etc), testimoniano le difficoltà che le scuole stanno attraversando in questi anni.

Con il PNRR è in atto una rivoluzione digitale nelle scuole, mancano i Tecnici informatici negli Istituti Comprensivi, cosa accadrà a queste attrezzature informatiche tra qualche anno senza un adeguato piano di manutenzione?

Mentre i dirigenti scolastici sono distratti da procedure amministrative/contabili sempre più stringenti, le problematiche sociali aumentano, (anche a causa del Covid), sono necessari interventi sulle famiglie e sugli alunni. Studi scientifici hanno dimostrato che i danni causati dall’utilizzo dei social da parte degli adolescenti sono in forte crescita anche in Italia.

Allora perché non esonerare il DS dalle pratiche amministrative, così da poter operare a pieno nel ruolo che gli compete maggiormente, la didattica e la progettualità? Come accade in tutte le Amministrazioni Pubbliche?

Il Dsga risulta essere il cuore pulsante della tanto declamata Comunità Educante (a senso unico), è richiesta preparazione tecnico/professionale di alto livello, non a caso per accedere a questa figura è previsto il superamento di un difficilissimo concorso e il possesso di una laurea specialistica. Il mero “praticantato” non potrà sostituire il percorso universitario in cui vengono studiate materie come il Diritto Amministrativo, il Diritto Comunitario, Macro e Microeconomia, il Diritto Civile e Penale etc. Oggi chi ha studiato deve quasi vergognarsi secondo alcuni leader sindacali.

Proprio per queste ragioni risultava necessario supportare il Dsga con l’istituzione dell’Area C in tutte le scuole, cosi come per il DS, anche il Dsga avrebbe potuto dedicarsi allo studio della normativa, alla progettualità, alla formazione del personale, invece che essere costretto a svolgere la funzione di un Assistente Amministrativo aggiunto.

Oggi la proposta dell’ARAN e dei Sindacati non è per niente lungimirante, non danno risposte adeguate, dopo tanti anni ci aspettavano una proposta cucita sulla scuola, della scuola, invece hanno pensato bene di “scopiazzare” l’ordinamento professionale degli Enti Locali che non ha niente a che vedere con la Scuola. Questo è sintomo d’inadeguatezza, di debolezza e mancanza d’idee e d’iniziative.

Non si conoscono precisamente i particolari di questo accordo, di sicuro la “scopiazzatura” prevede la precarizzazione del Dsga attraverso l’attribuzione di un incarico triennale (che non varrebbe fino a quando si resta nella stessa sede); abolisce il possesso del titolo di studio per determinate categorie per l’accesso a Funzionari/EQ, abolisce la figura intermedia (C) tra Assistenti Amministrativi (B) e DSGA (D); taglia completamente le gambe alla progressione dell’Assistente Tecnico (in era PNRR); non si mettono le risorse equivalenti a quelle previste per gli Enti Locali (si scopiazza a proprio piacimento).

Dicono che ci sarà progressione verticale, ma intanto non saranno previsti negli organici nuovi posti per Collaboratori Esperti e per Funzionari, questi ultimi previsti solo per i FF. (Dissero la stessa cosa quando istituirono il profilo C, mai realizzato).

Alcuni Sindacati pur in disaccordo sono costretti a firmare altrimenti non potranno partecipare ai tavoli delle successive contrattazioni, questa è una altra grande anomalia!

Cosa sarebbe accaduto se i FF avessero superato in massa l’ultimo concorso per DSGA? (ricordo anche senza laurea)

Ci sarebbe stata la stessa riforma di ordinamento professionale che propongono adesso?

… pensare male è sbagliato…

Ai Sindacati indecisi chiedo di non rendervi complici di questo grande pasticcio, sarete ripagati con tanti nuovi iscritti delusi dai propri rappresentanti.

Serafino Verace

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