Bravo Renzi e brava la ministra Giannini.
Credo che con questa Riforma siete riusciti a combinare un bel pasticcio e sinceramente non so come se ne uscirà. Si, perché da qualsiasi angolazione la guardi, ti rendi conto che non funziona affatto, è solo un bel pasticcio, un modo originale di complicare le cose, un modo emblematico e rappresentativo di come si fanno le cose in Italia. Adesso che finalmente è in itinere il progetto di riforma, con la tanto sbandierata assunzione a tempo indeterminato di oltre 100000 docenti precari, cosa succederà?
E te lo dico io signor Renzi e ministra Giannini: Già vi sarete accorti che le domande per il ruolo sono circa la metà del totale dei posti messi a disposizione (52.000 al 12.08.2015). Spero vi chiediate perché circa 50000 docenti precari rifiutano il ruolo. E nemmeno sarò io a scrivere e rispondere perché basta solo leggere le centinaia di lettere di docenti che urlano disperate di non poter e voler stravolgere il loro l’equilibrio familiare, accettando la nomina lontano da casa, cambiando paese o città, lasciando figli con nonni o coniuge per intere settimane, oppure portandoseli appresso facendo cambiare loro casa, scuola, amicizie, abitudini, affetti. Ma il bello deve ancora arrivare caro Renzi e cara ministra Giannini. Perché su quello che succederà da ora in avanti già posso fare delle predizioni, posso e sono in grado di leggere il futuro! Si!
Proprio come il migliore dei profeti o maghi sedicentei armati di palla di vetro!!!! Dicevo poco fa che siamo, ahimè, in Italia e allora fatta la legge, trovato l’inganno: PARTE (circa la metà) dei precari che hanno fatto la domanda per l’assunzione a tempo indeterminato, appena saranno chiamati ufficialmente per la sottoscrizione del contratto, spalleggiati e/o consigliati da Sindacati, Associazioni, colleghi astuti esperienti, avvocati etc…. prenderanno servizio nella provincia assegnata, ma solo per pochissimi giorni.
Dopodiché, comincerà il walzer delle aspettative, dei congedi parentali, delle malattie croniche, delle disabilità. Insomma tutto ciò che serve per conservare il “posto” e nello stesso tempo non dover mai rinunciare ad un’occasione simile. Sappiamo che rinunciare significa essere depennati e non poter più far parte della lista dei docenti!!! Da una vita molti “stimati precari docenti” soprattutto del sud, aspettano il posto di ruolo, questi ultimi senza aver mai insegnato neanche un giorno; ma difronte al “posto fisso” inaspriscono l’ingegno!
Addirittura molti, anzi la stragrande maggioranza, consumato il perio do di aspettativa massimo, al netto di patologie invalidanti, certificati medici e attestazioni di strutture sanitarie poco attentie, andranno in Spagna a conseguire il titolo di “dottorato di ricerca”. Qui in Spagna non è necessario il concorso per entrare e il “dottorato” dura tre anni, senza alcun obbligo di frequenza.
Ma chi coprirà le cattedre lasciate vuote dai nostri colleghi neo docenti di ruolo, visto che putroppo non godranno di buona salute o saranno all’estero per arricchirsi culturalmente ancor di piu’ di quanto non lo sono già? Caro Renzi e cara ministra Giannini, non potevate fare meglio!
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