A proposito di riforma della scuola. Il merito non c’entra nulla con la protesta degli insegnanti che sta montando in queste ore. Ben venga il merito, ben venga la valutazione dei docenti. Fatta dai presidi, fatta dai bidelli, fatta dagli alunni, fatta dai genitori, fatta dagli ispettori, fatta da chi vi pare e come vi pare.
Il punto è che il merito deve “aggiungersi” agli scatti di anzianità e non sostituirsi ad essi. Altrimenti che merito è, se il docente meritevole sarà pagato quanto ora (se di non meno).
In realtà la riforma non premierà il merito, ma punirà il demerito. I meritevoli continueranno a riscuotere più o meno lo stipendio che percepiscono oggi, gli immondi immeritevoli resteranno sempre con lo stipendio iniziale.
E il capolavoro di questo giochino politico è che la protesta degli insegnanti viene venduta come “ecco, lo vedete, i docenti sono corporativi, non vogliono essere valutati”.
Si vive di apparenza e di finzioni purtroppo.
La sede del Ministero dell'Istruzione e del Merito in viale Trastevere a Roma è stata…
Nuove segnalazioni arrivano dal Salento, dopo i recenti episodi di scabbia registrati nel carcere di…
Pubblicato in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, istituita il 22 novembre,…
Alle ore 12 di oggi, 22 novembre, è scaduto il termine per presentare domanda sul…
Quello dell’assistenza agli alunni durante i pasti nella mensa scolastica continua ad essere un problema…
Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in…