Si susseguono dichiarazioni e prese di posizione sulle dichiarazioni di Silvio Berlusconi in merito alla sospensione della riforma.
Fedele Ricciato, segretario nazionale dello Snals, è molto chiaro: "Consideriamo la decisione del futuro Primo Ministro non solo molto saggia, ma anche assai responsabile e politicamente seria. D’altronde in tempi non sospetti avevamo già espresso una posizione contraria all’avvio immediato della riforma in quanto mancano sia un preciso piano di formazione sia un intervento sugli organici".
"E poi – prosegue Ricciato – non dimentichiamo che è stata la scuola reale a bocciare la proposta del Governo uscente di partire già a settembre; al nostro sondaggio hanno risposto in 40mila esprimendosi in larghissima maggioranza per un rinvio".
"Senza contare – conclude il segretario dello Snals – che lo stesso Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, a maggioranza e in modo del tutto legittimo, ha espresso un parere negativo sull’avvio a settembre".
Ma che succederà, dopo la sospensione?
Rocco Buttiglione – considerato ormai il ministro "in pectore" – non ha dubbi: "Apriremo una discussione che non è stata fatta, un confronto con insegnanti e famiglie da cui uscirà una riforma molto diversa".
Dall’altra parte Luigi Berlinguer interviene con altrettanta sicurezza: "Il 40 per cento delle scuole di base in Italia sono già organizzate in "istituti comprensivi", anticipando la riforma. Se bloccano tutto, sarà il caos".
E Alba Sasso, presidente nazionale del Cidi, è ancora più netta: "In una parte delle scuole ci sarà opposizione", dimenticando forse che – fino a questo momento – l’unica opposizione che si è vista era rivolta proprio contro l’avvio immediato della riforma.
Che le dichiarazioni di Berlusconi e di altri esponenti della Casa delle Libertà stiano mettendo in difficoltà la maggioranza uscente sembra dimostrato anche da un altro dato: a tutt’oggi – 17 maggio – la Cgilscuola non ha ancora commentato la questione; c’è da segnalare invece una dichiarazione di Franco Grillini, presidente nazionale dell’Arcigay e neoparlamentare DS: "Se la nuova maggioranza farà una legge per aiutare la scuola privata, i laici si mobiliteranno immediatamente perché si faccia un referendum abrogativo".
A margine delle prese di posizione sull’annuncio di Berlusconi va intanto segnalto un fatto quantomeno curioso: proprio nei giorni scorsi in tutte le scuole d’Italia sono arrivati centinaia di migliaia di opuscoli che illustrano le novità introdotte dalla riforma dei cicli. Ma nelle scuole molti docenti si stanno interrogando sulla reale utilità della pubblicazione.
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