Negli ultimi mesi abbiamo sentito più volte parlare, da parte di vari esponenti del Governo e del Miur, di svuotamento delle Graduatorie ad esaurimento.
Incrociando però alcuni dati ufficiali, pubblicati negli ultimi giorni, si scopre che le cose non andranno così. Almeno nel breve periodo.
Se infatti si vanno a leggere i dati delle presenze, ad oggi, nelle GaE – di tutti i docenti precari abilitati suddivisi per regione, provincia, gradi di istruzione, classi di concorso – si evince che dei 206.596 totali, il plotone più numeroso riguarda gli aspiranti docenti della scuola dell’infanzia: ben 44.785. La loro numerosità è maggiore anche ai colleghi della scuola primaria, che si fermano a 39.597. Poi, ce ne sono 122.214 che operano nella secondaria: questi però vanni poi suddivisi tra medie e superiori, ma soprattutto tra le tanti classi di concorso esistenti per insegnare agli alunni dai 12 anni in su.
I maestri della scuola cosiddetta ‘materna’, quindi, sono quelli presenti in maggioranza nelle GaE. Ma tranne coloro che hanno la fortuna di essere tra i primi nelle graduatorie provinciali dove risultano vacanze di posti, poiché le assunzioni potranno essere disposte solo per la copertura di cattedre libere (all’incirca 5mila), per gli altri non ci sarà nulla da fare: rimarranno precari.
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Certo, è vero, una parte di loro entrerà comunque subito in ruolo, perché inserita anche nelle GaE o nelle graduatorie di merito della primaria. Ma almeno 25mila, forse 30mila, aspiranti maestri dovrebbero rimanere al palo: verranno assunti in un secondo tempo, hanno spiegato dal Governo, quando diventerà legge la riforma del percorso scolastico 0-6 anni (una delle materie oggetto di delega). E i tempi per l’attuazione delle deleghe non saranno nemmeno brevi.
Disco verde, invece, peri 4.235 vincitori di scuola dell’infanzia dell’ultimo concorso (su 19.843 totali), quello emesso con DDG 82/12: potranno partecipare a tutte le varie fasi previste per il piano di assunzioni: questi, l’unico paletto che potranno trovare, ma questo vale per tutti i cicli e classi di concorso, è che non vi siano posti vacanti.
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