Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ridato dignità all’istruzione tecnica e professionale, attraverso una riforma che ha messo la scuola al passo con i tempi, allineandola al settore produttivo italiano (settore riconosciuto in tutto il mondo per qualità, creatività e originalità) e dopo 10 anni dalla sua soppressione, come promesso, ha ripristinato la Direzione Generale per l’istruzione tecnica e professionale e la formazione tecnica”.
Non esistono, infatti, scuole di serie A e di serie B, ma solo percorsi formativi rientranti nell’ambito dell’istruzione secondaria di secondo grado, la cui diversificazione costituisce solo la conditio sine qua non, affinché ci possa essere la valorizzazione dei talenti di cui ogni individuo – visto come unità-bio-psico-sociale unica e irripetibile – è portatore.
Nel libro “La Scuola dei Talenti” Valditara specifica che il “Merito va inteso partendo dal presupposto costituzionale di una scuola aperta a tutti, che sappia valorizzare qualunque persona e che sappia rimuovere gli ostacoli che ne consentano una piena valorizzazione. Merito è dunque il raggiungimento del meglio che ciascuno, con impegno e responsabilità, può dare. L’impegno è decisivo. […] In altre parole, il merito consiste nel tirar fuori i propri talenti e abilità”.
Nota, a tal proposito, è la teoria dell’intelligenze multiple di Gardner, il quale afferma l’esistenza di più intelligenze, le cui caratteristiche consentono al soggetto di avere determinate predisposizioni piuttosto che altre. Il fatto di possedere un tipo di intelligenza, non esclude la possibilità di averne anche altre, per cui un individuo può essere dotato sia dell’intelligenza linguistica che di quella cinestetico-corporea, etc. Inizialmente Gardner parlò di sette tipi di intelligenza e poi ne aggiunse altre due (Intelligenza linguistico-verbale, intelligenza musicale, intelligenza logico-matematica, intelligenza spaziale, intelligenza corporeo-cinestesica, intelligenza interpersonale, intelligenza intrapersonale, intelligenza naturalistica, intelligenza esistenziale).
Valorizzare l’istruzione tecnico-professionale vuole dire, quindi, valorizzare i talenti e le varie intelligenze che albergano nelle studentesse e negli studenti: la scelta di un percorso liceale in base a questo nuovo paradigma non deve essere vista come più onorevole rispetto a quella tecnico- professionale, ma diversa e di pari dignità.
Brevemente si ricordano le novità introdotte dalla Riforma degli Istituti Tecnici e Professionali, oltre all’allineamento al settore produttivo italiano:
istituisce la filiera tecnologica 4+2 (filiera che nasce da una sintesi tra percorsi scolastici e tessuti industriali);
crea un ponte tra sistema scolastico e richieste lavorative provenienti da un contesto produttivo sempre più proiettato verso il concetto di “Industria 4.0”;
mette i giovani nelle condizioni di acquisire competenze e abilità;
riduce il percorso di studi da 5 a 4 anni, per consentire agli studenti la possibilità di proseguire con ulteriori 2 anni di formazione superiore parauniversitaria offerta dagli ITS Academy e da una rete composta da Aziende di Comparto, Enti Locali, Università e Associazioni del terzo settore;
offre straordinarie opportunità ai giovani, consentendo loro molte più possibilità di lavoro con tempi di ingresso più rapidi;
qualifica i giovani in coerenza con le necessita del mondo imprenditoriale e fa crescere la competitività delle imprese.
Luciano De Giorgio
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