Il covid 19 ci ha fatto assistere ad una rivoluzione digitale “forzata” che ha cambiato in poco tempo l’esperienza di docenti, studenti e genitori. In poco tempo si è dovuto ripensare ad un nuovo approccio della didattica e dell’apprendimento in uno scenario completamente nuovo.
Nuovi strumenti, sconosciuti ai più, usati in fretta e furia da oltre 6 milioni di studenti (fonte MIUR) in una forma di didattica denominata “a distanza” ma che in realtà è diventata un misto tra lezioni on line, studio autonomo fatto dagli studenti (una sorta di compiti del weekend ma rinforzati), letture e video.
In questo contesto si è inserito l’EDU Day 2020, l’evento che ogni anno Microsoft dedica al mondo della scuola e dell’Università. Una edizione 2020 svolta completamente in digitale, ovviamente, che ha visto l’alternarsi di vari interventi da parte di importanti rappresentanti delle Istituzioni e del mondo dell’Istruzione per raccontare le sfide affrontate in questo periodo unico e cogliere quali possono essere le opportunità di crescita.
Il protocollo di Intesa tra Miur e Microsoft ha contribuito all’innovazione del sistema scolastico dimostrato anche in questo periodo di emergenza sanitaria in cui istituzioni e colosso americano hanno collaborato insieme per fornire le piattaforme in cloud utilizzate per la continuità didattica.
Microsoft ha annunciato ulteriori investimenti nel nostro Paese proprio per alimentare la ricerca e per sviluppare le competenze digitali degli studenti, utili per affrontare le sfide nel mondo del lavoro.
Commentando i dati durante l’evento, il CEO Satya Nadella ha affermato che “abbiamo visto due anni di trasformazione digitale concentrati in due mesi”. Una considerazione che vale tanto per l’ambito professionale con il passaggio allo smartworking quanto per la scuola.
Durante l’evento sono stati presentati, inoltre, i risultati di “Emotion Revolution: Emozioni e Didattica a Distanza durante l’emergenza Covid-19”, una ricerca qualitativa di Microsoft Italia, realizzata in collaborazione con PerLAB e Wattajob, che ha avuto l’obiettivo di scattare una prima fotografia degli effetti emotivi dell’emergenza Coronavirus nel mondo della scuola, tra gli insegnanti e gli studenti e che si propone di monitorarne l’evoluzione fino alla fine dell’anno scolastico. I dati fanno emergere considerazioni molto interessanti. I docenti hanno percepito un clima sostanzialmente positivo e un generale buon grado di soddisfazione della nuova modalità didattica.
Le prime tre emozioni provate dai docenti sono: interesse, determinazione e speranza, mentre ansia, stanchezza e insicurezza sono i tratti del mood negativo.
Circa il 71% degli insegnanti ha dichiarato di aver avuto un significativo miglioramento del rapporto con la tecnologia pur nell’incertezza di quella che potrebbe essere l’organizzazione scolastica futura.
Tra i maggiori vantaggi che gli studenti hanno avuto da questa nuova situazione è lo sviluppo delle competenze digitali e la maggior autonomia nell’apprendimento.
Sarà importante non disperdere questo know how.
Durante l’incontro è emerso inoltre che più del 70% degli atenei italiani sta erogando i propri corsi in modalità e-learning, completamente digitale, affidandosi agli strumenti di Teams.
“La tecnologia di ha permesso di accorciare le distanze” ha affermato nel suo intervento la ministra Azzolina, precisando che “Dobbiamo impegnarci a trasformare questo momento di difficoltà in un’opportunità per il futuro”.
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