Sicurezza ed edilizia scolastica

La Robotica Creativa nell’ambito della didattica ospedaliera

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La Robotica Creativa è una disciplina che da anni si è strutturata nell’ambito della didattica “differenziata” della Scuola in Ospedale.

Viene definita: “Disciplina di sintesi, che mutua principi e impostazione teorica dalla Robotica Educativa, da cui deriva; persegue obiettivi riguardanti il riciclaggio e lo sviluppo consapevole, stimolando la creatività della “persona” a livello trasversale. Sviluppa e potenzia competenze comunicative e relazionali, promuovendo l’attualizzazione di stili individuali di apprendimento. Ha valenze riabilitative ed è utilizzata come facilitatrice degli apprendimenti curricolari”.

In altre parole nella Robotica Creativa, il bambino ha la possibilità non solo di apprendere “giocando”, ma “costruendosi il proprio giocattolo” (creando il tipo di robot che più gli piace: antropomorfo, esapode, ecc.) accessoriandolo come meglio crede – attraverso una vasta gamma di materiali di riciclo, in gran parte elettronici – e facendogli eseguire piccoli automatismi (dal movimento all’illuminazione, alla ventilazione, ecc.) attraverso la semplice meccanizzazione dello stesso o attraverso una sua vera e propria programmazione al computer (tramite l’utilizzo di un microcontrollore), egli realizza così il suo “giocattolo intelligente.

Partendo dal concetto di “edutaiment” (educare giocando), la Robotica Creativa potenzia l’elemento ludico-creativo che è alla base dell’originalità di ciascun atto creativo. Tale disciplina, infatti, si pone come un nucleo germinativo, che racchiude in sé il presupposto implicito sia della tecnologia sia della scienza: l’immaginazione creativa.

A tal riguardo più interessante evidenziare le esperienze svolte nell’U.O.C. di Day Hospital Emato-oncologico del Gaslini, dal 2007dove sono state avviate attività di Robotica Creativa, rivolte ai bambini di età eterogenea. Durante le stesse, i degenti sono impegnati nella costruzione di robottini attraverso l’utilizzo di materiali di riciclo, prevalentemente chip, parti elettroniche che, eventualmente, possono essere  meccanizzati e/o programmabili al pc.

Questa attività di lavoro manuale favorisce gli apprendimenti curricolari più classici sottesi alla realizzazione dell’artefatto cognitivo (matematica, elettronica, fisica e chimica, ecc.), ma incoraggia anche l’inclusione scolastica e sociale del piccolo paziente.

Aldo Domenico Ficara

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