La Rsu chiede di conoscere il numero delle ore di attività aggiuntive effettuate da ognuno dei collaboratori scolastici negli anni scolastici 2015/16 e 2016/17, la Ds risponde con una tabella di dati aggregati.
RICHIESTE DELLA RSU ALLA DIRIGENTE SCOLASTICA
Il caso si è verificato in un Liceo Scientifico calabrese, dove, in buona sostanza, la Rsu della Flc Cgil avrebbe voluto ricevere un’informativa precisa e specifica sulle ore aggiuntive svolte da ogni singolo collaboratore scolastico negli ultimi due anni scolastici. Dopo una prima richiesta caduta nel vuoto, la Rsu rinnova, a distanza di un mese e mezzo, nuovamente la medesima richiesta, ricordando anche il diritto ad avere tali informazioni in quanto rappresentante sindacale del liceo. Nella seconda richiesta la Rsu sottolinea il carattere non “riservato” delle informazioni richieste, non essendo relative alle somme percepite, ma soltanto alle ore di lavoro aggiuntive richieste dalla scuola e svolte dal collaboratore.
RISPOSTA DELLA DIRIGENTE
La Dirigente scolastica risponde a questa seconda richiesta, presentando un prospetto dei dati complessivi delle ore aggiuntive lavorate e di quelle liquidate. In tale documento viene trasmesso, in forma aggregata, il numero di ore aggiuntive assegnate generalmente ai collaboratori scolastici per l’anno scolastico 2015/2016 e 2016/2017. In tale prospetto non si specifica quante ore aggiuntive ha svolto il collaboratore scolastico X piuttosto che quello Y o Z, ma, in forma aggregata, si informa le ore aggiuntive lavorate dalla totalità dei collaboratori scolastici.
I SOLLECITI DEL SINDACATO DI RIFERIMENTO DELLA RSU
Il sindacato territoriale della Flc Cgil ricorda alla Dirigente scolastica, per ben due volte nell’arco degli ultimi mesi, che non è facoltà del Ds quella di assegnare a piacimento le ore aggiuntive che i collaboratori scolastici effettuano, e che invece è facoltà dei componenti la RSU venire a conoscenza di quanto lavoro aggiuntivo svolge ogni unità del personale.
IL PRESUMIBILE ERRORE DELLA DIRIGENTE
Dalla risposta della Ds alla Rsu si comprende che la stessa applica erroneamente la norma sulla trasparenza riferita all’art.33 del d.lgs. 97 del 25 maggio 2016 in cui si specifica che le amministrazioni pubblicano altresì, nei loro siti istituzionali, i dati relativi a tutte le spese e a tutti i pagamenti effettuati, distinti per tipologia di lavoro, bene o servizio, e ne permettono la consultazione, in forma sintetica e aggregata, in relazione alla tipologia di spesa sostenuta, all’ambito temporale di riferimento e ai beneficiari. Ebbene la Ds invece non deve pubblicare nulla sul sito istituzionale, ma deve informare le Rsu del numero di ore aggiuntive lavorate da ogni singolo collaboratore scolastico. Staremo a vedere se questo caso si risolverà con un auspicabile chiarimento, oppure con un ulteriore contenzioso.