In questi giorni è presente nelle sale italiane il film “La sala professori“, film thriller tedesco scritto e diretto dal quarantenne berlinese Ilker Catak che si focalizza proprio sul mondo della scuola e degli insegnanti, tra i cinque che si contenderanno la statuetta di miglior film straniero agli Oscar 2024.
Ecco la trama della pellicola, secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano. All’interno delle aule, degli uffici, dei corridoi e della palestra di un gymnasium tedesco (nove anni di istruzione filati) si consuma l’ansiogena e vanamente solerte ricerca di un ladro che ha rubato soldi ad insegnanti e personale. La giovanissima professoressa Nowak, una di quelle figure razionali matematiche è il vettore osservativo, poi reattivo, infine vittima, di un incontrollabile e sobillante groviglio di tentativi di ritrovamento del colpevole.
Se la perquisizione estemporanea di docenti maschi tra gli alunni undici-dodicenni della Nowak, qui contrariata per l’abuso di potere dell’autorità, finisce sul binario morto di un’accusa che pare supportata da pregiudizi razziali, è la Nowak stessa nel suo indefesso candore auto incensante di ordine e disciplina a combinare il guaio peggiore: convinta di essere nel giusto fa partire la videocamera del suo portatile in sala professori dopo aver lasciato traccia del suo portafoglio sbucare dalla giacca.
Nell’inquadratura fissa del video si scorge poi per alcuni istanti la manica di una blusa bianca con stelline arancioni sovrapporsi alla giacca e nulla più. Ma dopo aver verificato che mancano soldi dal portafoglio Nowak perlustra subito mezza scuola e rintraccia nella gentile segretaria Bohm la ladra in questione in quanto indossa la blusa incriminata. La successiva formalizzazione dell’accusa davanti alla preside e ai colleghi con indignazione e fuga della Bohm; il contraccolpo psicologico su Oskar, il figlio dell’accusata, il più brillante e “matematico” alunno della Nowak che diventa scheggia impazzita in difesa istintiva della madre; infine il caos tra gli alunni non più controllabili con quel battimani inquietante usato dalla prof per stabilire calma in classe, gonfiano la tensione generale dell’istituto e allontanano paradossalmente sempre più la soluzione del caso.
Ecco la recensione su Il Corriere della Sera: “Offre una cruda e non benevola rappresentazione del caos scolastico: decisionale, organizzativo, morale. Ma ‘La Sala Professori‘ è prima di tutto un report 1) sul rapporto tra allievi e maestri, tra genitori e insegnanti, tra dirigenti e prof, tra genitori e figli; 2) sulle frustrazioni diffuse del corpo docente; 3) sul deficit di autorevolezza accumulato dagli educatori, spesso in ritardo sui tempi, poco aggiornati, fraintesi, distratti più dei ragazzi che sono chiamati a formare”.
Su X sono moltissimi i commenti delle persone che hanno già visto il film. Ecco alcune delle reazioni:
“Al di là della trama riesce a mostrare quanto il mondo della scuola non sia mai facile”.
“Un complesso dramma di confronto socio-scolastico che indaga sulla natura umana tra eccessi di correttezza e ostinata ribellione”.
“Appena uscita dalla sala dopo aver visto ‘La sala professori‘. Una rappresentazione del sistema scolastico che viene riflessa sulla società in cui viviamo tutti i giorni. Veramente un bellissimo film”.
“Recuperato ‘La Sala Professori‘ e quanti interrogativi scolastici (e non) su cui riflettere”.
“La scuola un mondo polarizzato e conflittuale dove vivono le contraddizioni,spaccato di una società divisa e anestetizzata dove c’è tolleranza zero per i dubbi e il buon senso. Ideali rivoluzionari si contrappongono a realtà reazionarie in equilibrio precario”.
Tra le nomination degli Oscar 2024 figura anche un altro film incentrato sul mondo della scuola: si tratta di “The Holdovers – Lezioni di vita“, con protagonista Paul Giamatti, in corsa per miglior film, miglior attore, miglior attrice non protagonista e miglior sceneggiatura.
L’attore italoamericano 56enne ha trionfato agli scorsi Golden Globes, a gennaio, proprio grazie a questo film, in cui interpreta uno scontroso docente di lettere classiche di una scuola privata del New England, che rimane nel campus durante le vacanze di Natale per sorvegliare gli studenti che non possono tornare a casa, nel 1870. Particolare è stato il suo discorso di ringraziamento in occasione della vittoria della statuetta.
Giamatti ha dedicato la vittoria ai docenti: “È un film su un insegnante. Io interpreto un insegnante. Tutta la mia famiglia è composta da insegnanti. Tutti, da generazioni. Gli insegnanti sono brave persone. Dobbiamo rispettarli. Fanno una cosa buona. È un lavoro duro. Quindi questo premio è per gli insegnanti“, queste le sue parole.
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