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La salute si impara a scuola: Miur e LILT rinnovano l’intesa

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e il Presidente nazionale di LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Professor Francesco Schittulli, hanno sottoscritto il nuovo Protocollo di intesa volto a promuovere nelle scuole di ogni ordine e grado modelli di informazione ed educazione alla salute, ai corretti stili di vita e alla prevenzione dei tumori. L’incontro si è svolto ieri, 24 ottobre, a Roma presso la sede del MIUR.

Il Protocollo si articolerà in convenzioni singole che daranno vita a progetti nelle scuole che coinvolgeranno la LILT Nazionale, attraverso le sue Sezioni Provinciali, in attività formative e di educazione ai corretti stili di vita.

“Tra i nostri compiti, come Istituzione, c’è quello di realizzare la prevenzione, che si basa su uno stile di vita sano, sull’educazione alimentare e sull’attività fisica. Mi fa molto piacere essere con voi oggi – ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti rivolgendosi agli studenti presenti – perché voi sarete ‘ambasciatori’ di questa prevenzione. Dovete promettere che tradurrete in atti pratici i propositi che sottoscriviamo qui. Da oggi sarete un esempio di corretti stili di vita per i vostri coetanei, perché su questi temi l’educazione e la comunicazione tra pari possono essere estremamente utili. La firma di oggi è importante anche perché voi, insieme ai vostri docenti, sarete protagonisti di questo progetto di sensibilizzazione. Ai vostri amici e ai vostri familiari non dovrete fornire solo informazioni ma un modello di comportamento”.

“La firma di questo Protocollo è importante perché, come LILT fa già da tempo, bisogna continuare a parlare ai giovani affrontando i temi dell’educazione alla salute già dalla scuola primaria, con gli studenti, gli insegnanti e le famiglie – ha spiegato Francesco Schittulli, Presidente nazionale LILT -. Con i ragazzi è importante parlare e confrontarsi, insegnare loro ad alimentarsi correttamente, a non fumare, ma anche che bisogna imparare a conoscere il proprio corpo e controllarsi periodicamente. In questi anni sono in aumento le diagnosi di tumore, però la mortalità è in calo, proprio grazie all’educazione alla prevenzione e alla possibilità di fare diagnosi precoci”.

Le attività previste dal Protocollo si tradurranno in progetti che vanno dalla formazione per gli insegnanti, alle attività di sensibilizzazione verso gli studenti, declinate diversamente in base all’età, verso le loro famiglie, passando anche attraverso laboratori tirocini.

L’obiettivo è creare una rete di comunicazione e di dialogo, multidisciplinare e articolata all’interno della scuola, della famiglia e della società, per trasmettere i concetti della prevenzione. Oltre ad una maggior consapevolezza in termini di educazione alla salute, la partecipazione dei giovani a queste attività ha l’obiettivo parallelo di incoraggiarli a unirsi ad attività di volontariato, grazie alla quale tante associazioni come LILT riescono a portare avanti le proprie attività, e che può essere occasione di crescita personale e sociale per i ragazzi.

Tutto questo in continuità con gli obiettivi raggiunti dal precedente Protocollo del 2015, che ha portato a una convenzione per la realizzazione di “Guadagnare Salute con la LILT”, ancora in corso. Alcuni successi di questo progetto sono stati presentati ieri con l’intervento di Sandra Bosi, Responsabile organizzativa del progetto di cui era capofila la Sezione provinciale LILT Reggio Emilia, e la partecipazione di alcuni ragazzi delle scuole, che hanno spiegato nel concreto come avviene l’attività di formazione con gli insegnanti ma soprattutto quella di educazione tra pari, per diffondere comportamenti corretti tra gli stessi ragazzi.

Redazione

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