Il Salone internazionale del Libro di Torino entra nel vivo: il 16 maggio si parlerà anche di robotica e della sua utilità nel settore didattico: insegnanti ed esperti del settore daranno vita, all’interno dello stand del ministero dell’Istruzione, al seminario “Robotica educativa – Robotica formativa”. Sono previsti interventi di Fiorella Operto, presidente della Scuola di Robotica di Genova, di Arturo Baroncelli, premio Engelberger alla robotica, e di Franco Francavilla, dirigente scolastico dell’Ipsia Galileo Galieli, l’istituto superiore capofila, di 12 complessivi, dell’accordo su un protocollo d’intesa per la diffusione della robotica a scuola.
Al protocollo hanno dato la propria adesione la Camera di Commercio di Torino, la regione Piemonte, la provincia di Torino, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, l’Amma – Aziende meccaniche meccatroniche associate – e la Società italiana robotica e automazione.
La Camera di Commercio di Torino – in collaborazione con il Politecnico di Torino, la fondazione Mondo Digitale, la Scuola di Robotica di Genova – con un investimento di circa 350mila euro provvederà all’allestimento nelle scuole delle prime dieci celle robotizzate (braccia robotiche di produzione industriale) e alla formazione dei primi insegnanti: l’obiettivo è quello di dotare tutte le scuole già nel 2010-2011 dei laboratori necessari a far decollare la didattica e, attraverso partnership con le aziende, permettere agli studenti, una volta diplomati, di proseguire il loro percorso di formazione.
Ma perché tanto interesse per la robotica? “Questa scienza applicata alla didattica – ha annunciato Alfonso Molina, direttore scientifico della fondazione Mondo Digitale, professore Università di Edimburgo – permette allo studente di sviluppare le competenze fondamentali per vivere nella società motivandolo allo studio delle materie scientifiche“.
Durante il seminario del 16 maggio si parlerà anche della candidatura della città di Roma ad ospitare il campionato mondiale di robotica nel 2012: l’iniziativa, sostenuta dal Comune di Roma e da una serie di partner tra cui l’Università Sapienza – Dipartimento di informatica e sistemistica A. Ruberti – e la fondazione Mondo Digitale presieduta dell’ex ministro dell’Istruzione Tullio De Mauro.
Uno degli appuntamenti del 23esimo Salone internazionale da segnalare, sempre a favore di giovani, è poi quello del Bookstock Village, dedicato ai giovani lettori dalla prima infanzia all’università: fino al 17 maggio si potrà visitare la mostra “Se leggere non è il tuo forte, fanne il tuo debole”, promossa dall’Aib, l’Associazione italiana biblioteche e ideata dall’artista multimediale Furio Sandrini, alias Corvo Rosso, testimonial per la campagna nazionale “Le biblioteche fanno bene alla lettura”. Si tratta di quaranta tavole per mettere in “cortocircuito” i luoghi comuni sull’inattualità del leggere e sulla biblioteca pubblica attraverso l’icastica ironia dei personaggi di Corvo Rosso. Le tematiche della mostra rimangono in linea anche con il motivo conduttore del Salone 2010, ovvero la memoria, che paradossalmente incomincia a funzionare a intermittenza nel momento in cui si hanno a disposizione nuove tecnologie e infinite banche dati. E nelle tavole esposte è sotteso il bisogno di riconquistare la memoria come unica vera soluzione per ricostruire un rapporto con la storia presente e futura, passpartout per uscire da un appiattimento culturale dilagante dove tutto si consuma in superficie ed è già passato.
Al protocollo hanno dato la propria adesione la Camera di Commercio di Torino, la regione Piemonte, la provincia di Torino, l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, l’Amma – Aziende meccaniche meccatroniche associate – e la Società italiana robotica e automazione.
La Camera di Commercio di Torino – in collaborazione con il Politecnico di Torino, la fondazione Mondo Digitale, la Scuola di Robotica di Genova – con un investimento di circa 350mila euro provvederà all’allestimento nelle scuole delle prime dieci celle robotizzate (braccia robotiche di produzione industriale) e alla formazione dei primi insegnanti: l’obiettivo è quello di dotare tutte le scuole già nel 2010-2011 dei laboratori necessari a far decollare la didattica e, attraverso partnership con le aziende, permettere agli studenti, una volta diplomati, di proseguire il loro percorso di formazione.
Ma perché tanto interesse per la robotica? “Questa scienza applicata alla didattica – ha annunciato Alfonso Molina, direttore scientifico della fondazione Mondo Digitale, professore Università di Edimburgo – permette allo studente di sviluppare le competenze fondamentali per vivere nella società motivandolo allo studio delle materie scientifiche“.
Durante il seminario del 16 maggio si parlerà anche della candidatura della città di Roma ad ospitare il campionato mondiale di robotica nel 2012: l’iniziativa, sostenuta dal Comune di Roma e da una serie di partner tra cui l’Università Sapienza – Dipartimento di informatica e sistemistica A. Ruberti – e la fondazione Mondo Digitale presieduta dell’ex ministro dell’Istruzione Tullio De Mauro.
Uno degli appuntamenti del 23esimo Salone internazionale da segnalare, sempre a favore di giovani, è poi quello del Bookstock Village, dedicato ai giovani lettori dalla prima infanzia all’università: fino al 17 maggio si potrà visitare la mostra “Se leggere non è il tuo forte, fanne il tuo debole”, promossa dall’Aib, l’Associazione italiana biblioteche e ideata dall’artista multimediale Furio Sandrini, alias Corvo Rosso, testimonial per la campagna nazionale “Le biblioteche fanno bene alla lettura”. Si tratta di quaranta tavole per mettere in “cortocircuito” i luoghi comuni sull’inattualità del leggere e sulla biblioteca pubblica attraverso l’icastica ironia dei personaggi di Corvo Rosso. Le tematiche della mostra rimangono in linea anche con il motivo conduttore del Salone 2010, ovvero la memoria, che paradossalmente incomincia a funzionare a intermittenza nel momento in cui si hanno a disposizione nuove tecnologie e infinite banche dati. E nelle tavole esposte è sotteso il bisogno di riconquistare la memoria come unica vera soluzione per ricostruire un rapporto con la storia presente e futura, passpartout per uscire da un appiattimento culturale dilagante dove tutto si consuma in superficie ed è già passato.