In questi giorni di campagna elettorale si parla moltissimo di possibili aumenti degli stipendi dei docenti, così come promettono numerosi esponenti politici, primo fra tutti il leader del Pd Enrico Letta. Ma rivedere la retribuzione degli insegnanti italiani deve davvero essere considerato prioritario? O bisognerebbe cambiare altri elementi del sistema scolastico?
Questo è ciò che si chiede Paola Mastrocola, autrice di romanzi, libri di poesie e saggi che ha insegnato italiano e latino al Liceo Classico Botta di Ivrea e al Liceo Scientifico Augusto Monti di Chieri. La scrittrice ha affidato le sue riflessioni in un articolo pubblicato oggi su Il Foglio: “Felice di vedere raddoppiati gli stipendi dei professori ma non è tanto quello il punto, non l’unico e non il più urgente: si pensa sempre che i problemi della scuola possano essere risolti aumentando gli stipendi e in generale i fondi, ma non si sente molto parlare di cultura”, ha detto.
Secondo la docente bisognerebbe porre i contenuti, la dimensione culturale della scuola, al centro dove non ci dovrebbe essere posto per mere questioni retributive. Ecco l’appello della Mastrocola ai politici: “Ecco, mi piacerebbe che qualcuno, in campagna elettorale e non, riportasse la scuola alla sua dimensione culturale”.
“Si sente spesso parlare di stipendi dei docenti come se si alludesse alla reputazione sociale degli stessi. Ma è questo il problema? Si misura la reputazione sociale da questo? Fermo restando che, ripeto, sarei felice di vedere gli stipendi dei docenti crescere, penso che un docente dovrebbe prima di tutto essere stimato in quanto portatore di cultura, figura magistrale che crea attorno a sé un alone di autorevolezza”, ha affermato l’autrice, che percepisce la figura dei docenti in modo diverso, magari, dal sentire comune.
Si tratta di affermazioni destinate a far discutere molti docenti che da tempo chiedono di avere una retribuzione più alta, in linea con gli altri paesi europei, o che semplicemente chiedono di vedere rinnovato il contratto scuola, scaduto da più di 44 mesi.
“Mi intristisce che si finisca sempre sul tema dei soldi, quando si parla di scuola, e mai sull’urgenza di un piano di idee per la scuola”, ha concluso la Mastrocola ribadendo il suo punto.
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