Il parlamento francese ha approvato il divieto di sculacciata da parte di genitori e insegnanti, nei confronti dei bambini più.
La Francia, come si legge su Repubblica.it, si aggiunge così ad una lista di 51 Paesi, già da tempo contrari a qualsiasi forma di punizioni corporali considerate inutili e dannose.
La Svezia ha aperto la strada nel 1979, seguita nel 1983 dalla Finlandia. A seguire sono arrivati la Tunisia, la Polonia, il Lussemburgo, l’Irlanda, l’Austria e molti altri Stati in tutto il mondo. Gli ultimi arrivati, prima dei francesi, Mongolia, Paraguay e Slovenia. Nel 2014 è toccato alla nostra vicina di casa, la Repubblica di San Marino.
Per quanto riguarda la situazione in Italia, una sentenza della Corte Costituzionale del 1996 si è espressa contro l’uso di percosse (sculacciata compresa) nei confronti dei bambini, quindi ancora, come i paesi anglosassoni, non si è aggregata agli altri paesi contrari.
Come riporta ancora Repubblica.it, secondo una ricerca di Save the Children del 2012, la sculacciata è ancora considerata come un valido gesto educativo dai genitori. E persino il Papa, nel febbraio di due anni fa, aveva sdoganato la sculacciata creando non poche polemiche.
Il parlamento francese arriva a questa legge dopo che nel 2015 il Paese era stato condannato dal Consiglio d’Europa perché ancora carente di una “legge che vietasse in modo chiaro, vincolante e preciso le pene corporali tra cui schiaffi e sculacciate violando l’articolo 17 della Carta europea dei diritti sociali”.
E’ difficile giudicare in modo completo se una sberla fa bene o male, ma certo è che spesso i bambini possono essere educati e richiamati utilizzando il dialogo, specie gli insegnanti, che devono occuparsi della loro educazione da un punto di vista diverso rispetto ai genitori.
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