Attualità

La scuola attuale non piace agli italiani: è la prima cosa da riformare dopo la sanità! Perché è difficile che avvenga – IL PUNTO

La scuola così come l’abbiamo oggi non piace agli italiani. E quindi va riformata. Il malcontento si coglie dagli esiti dell’Eurobarometro, nei 18 Paesi dell’Unione europea, a proposito dei “Punti di vista degli europei sulle riforme“: se per oltre la metà degli italiani la salute pubblica è il primo settore pubblico da riformare, subito dopo le aspettative di cambiamento si focalizzano sull’Istruzione. Quasi la metà dei cittadini del Belpaese che hanno risposto al sondaggio Ue (il 43%) reputano la scuola un comparto da migliorare.

Investimenti in calo

L’auspicio di tantissimi italiani sulla scuola, da riformare, si traduce evidentemente in maggiori investimenti, da attuare a regime e non solo con i fondi del Pnrr che tra qualche anno verranno meno.

Ma la richiesta va anche a cozzare con la realtà, considerando che nelle ultime leggi di Bilancio gli investimenti per la scuola hanno riguardato principalmente gli aumenti, pure minimi (attorno al 4%, alla pari degli altri dipendenti pubblici), degli stipendi del personale.

Per il resto, è vero che sono stati investiti dei soldi per combattere la dispersione e elevare le competenze didattiche, ma lo scorso dicembre (a seguito della denatalità) è stato anche approvato un mini-dimensionamento, con un centinaio di istituti che verranno accorpati subito e altri 500 nel prossimo lustro.

Anche in prospettiva, c’è poco da ridere: sia il Documento di economia e finanza del governo Draghi che quello dell’esecutivo Meloni sono infatti orientati al taglio progressivo, nei prossimi anni, dalla spesa complessiva dell’Istruzione rispetto al Pil (circa un punto percentuale in meno).

Lo chiedono anche gli altri cittadini europei

Il desiderio non riguarda, comunque, solo il nostro Paese. In Romania (63%), Germania (53%) e Belgio (50%) la richiesta di riforma della scuola è superiore è passa addirittura al primo posto delle richieste.

Sempre a livello europeo, la sanità, in ogni caso, sembra essere considerata la priorità. La richiesta di mettere mano alla “salute pubblica” è complessivamente la più alta in Slovacchia (78%), Ungheria (73%), Slovenia (72%) e Grecia (70%).

Il dato, però, si dimezza quasi quando a rispondere sono i cittadini di Malta e Belgio, dove solo il 39% sostiene che la sanità è l’emergenza nazionale.

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno…

17/07/2024

Decreto scuola: Paola Frassinetti (FdI) e Rossano Sasso (Lega) entusiasti, ma le proteste non mancano

Mentre proseguono le proteste delle opposizioni e di movimenti e comitati contro le diverse misure…

17/07/2024

Flavio Briatore sugli stipendi: “Come fanno vivere le famiglie con 4000 euro al mese? Bisogna aumentare i salari”

Flavio Briatore, ospite del podcast di Fabio Rovazzi e di Marco Mazzoli, 2046, ha affrontato vari…

17/07/2024

Nuove regole per promuovere l’inclusione degli alunni stranieri

Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel…

17/07/2024

Falso allarme Covid scuola: condannato il docente

Nel 2020, un docente di un istituto di Pescara aveva lanciato un allarme infondato circa…

17/07/2024

Primo giorno di scuola Strasburgo per Salis e Vannacci: i neofiti dell’Europarlamento che faranno leggi sull’Istruzione, Leoluca Orlando il più anziano

Primo giorno di “scuola” a Strasburgo, dove a tre mesi dall'ultima volta, il Parlamento europeo…

17/07/2024