Lo avevano promesso e lo stanno facendo realmente.
Avevano detto che la scuola avrebbe cambiato verso e questo sta avvenendo con assoluta puntualità. Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale, che sta mettendo in discussione tutto il sistema scolastico italiano così come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi. Si sta agendo, da parte del governo, con prelievi forzosi su due fonti economiche importanti del nostro sistema scolastico e lo si sta facendo con lo scopo evidente di risparmiare soldi.
Quali sono queste due fonti economiche da cui si fanno risparmi di spesa? Si tratta da una parte del fondo d’Istituto, ormai ridotto ai minimi termini, e dall’altra dell’ipotesi di abolizione permanente degli scatti di anzianità.
I prodromi dei risparmi di spesa applicati sul fondo d’Istituto e sugli scatti di anzianità li abbiamo avuti in questi ultimi anni, assistendo ad un gioco perverso in cui si è di fatto costretto i lavoratori della scuola a scegliere tra il ricevere il pagamento degli scatti di anzianità o in alternativa il pagamento del compenso accessorio attraverso il fondo d’istituto.
La scelta fatta di pagare gli scatti di anzianità, attingendo corposamente dai fondi riservati al miglioramento dell’offerta formativa, è stata una scelta al ribasso che ha costituito un precedente negativo per i lavoratori della scuola.
Si è di fatto legittimata l’idea che del fondo d’Istituto se ne può fare anche a meno, di conseguenza si è determinata la fine della contrattazione integrativa d’Istituto, e si è anche lanciato il messaggio che la funzione delle RSU sta venendo meno, tanto da generare dei dubbi sul bisogno di indire le elezioni nelle scuole per il rinnovo delle rappresentanze sindacali che si dovrebbe tenere nei primi mesi del 2015. In buona sostanza, dalle dichiarazioni del ministro Stefania Giannini, parrebbe che la volontà politica, a prescindere dai dubbi sollevati dai sindacati, sia quella di adottare per gli insegnanti e non solo dei criteri premiali ad hoc.
Quindi dopo l’azzeramento del Fis, adesso ci toccherà dire addio agli scatti di anzianità per tutti che verranno sostituiti da premi in denaro solo per pochi meritevoli.
Quale sarà lo strumento per inquadrare i “fortunati meritevoli” ad un livello economico più alto rispetto agli altri docenti? Sembrerebbe che la via che si vuole intraprendere sia quella di creare un nuovo stato giuridico degli insegnanti, che verranno inquadrati per fasce di merito. In merito a questa vicenda, che muterà l’organizzazione del lavoro all’interno delle scuole, nascono spontanee alcune domande: “quali saranno i criteri valutativi per inquadrare gli insegnanti nelle fasce di merito?”. “Se il merito fosse lasciato all’autonomia della scuola, non si potrebbe correre il rischio di valutazioni falsate da ragioni clientelari, amicali e consociative?”. Si tratta di domande delicate e importanti che dovrebbero indurre il manovratore ad usare tutte le tutele del caso, ricordando che purtroppo l’Italia è una Paese con una grande corruzione e connivenza con il malcostume. Non vorremmo rimpiangere l’oggettivo ed imparziale scatto di anzianità, scoprendo tutte le criticità della futura e presunta meritocrazia.
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