L’anno scolastico 2019/2020 sarà ricordato nel tempo come l’anno del Covid-19, con tutto quel che ne consegue. Mesi frenetici nella loro immobilità, nell’incertezza del cammino da percorrere, nell’improvvisazione delle modalità didattiche e valutative, nel dubbio delle modalità degli Esami di Stato del primo e del secondo ciclo.
La Tecnica della Scuola, che da 70 anni cammina, spianando la strada, a fianco dei docenti e dei dirigenti lungo i sentieri non sempre facili e lineari della scuola, anche in questa occasione non ha voluto mancare di dare il suo contributo. Un team di esperti, costituito da Anna Maria Di Falco, Salvo Impellizzeri, Giovanni Morello, Fiorenza Rizzo, ha elaborato un progetto di revisione didattica e organizzativa del primo e del secondo ciclo di istruzione, denominato La scuola che verrà, presentato in anteprima alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, alla task force ministeriale che sta gestendo l’emergenza Coronavirus sul fronte dell’istruzione nazionale, ai dirigenti scolastici, ai docenti e a tutto il personale scolastico.
Il progetto affronta alcuni aspetti nodali riguardanti la valutazione delle prestazioni degli alunni con la didattica a distanza e gli scrutini di fine anno, sui quali non tutte le scuole si stanno muovendo nella stessa direzione, ma soprattutto focalizza l’attenzione e dà indicazioni operative sull’organizzazione della scuola, dell’attività didattica, del personale docente e Ata che sarà necessario attuare a partire dal primo giorno di settembre del prossimo anno scolastico 2020/2021, per iniziare il nuovo anno scolastico in maniera, per quanto possibile, ordinata e pianificata.
Il progetto è articolato in quattro parti:
Seguiranno altre proposte operative sulla valutazione, sulla ri-progettazione degli ambienti di apprendimento, sui Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento, su Cittadinanza e costituzione con indicazioni per i dipartimenti e i consigli di classe per il nuovo anno scolastico.
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