I ragazzi di oggi stanno vivendo sempre più un mondo “phygital”, ovvero un contesto sospeso tra lo spazio fisico e quello digitale. Il ruolo degli educatori si fa di conseguenza sempre più complesso perché deve tener conto di questa nuova dimensione.
Phyigital è un termine che nasce proprio dall’unione di “physical” e di “digital” una nuova parola chiave del mondo dell’innovazione. Un ponte di collegamento tra online e offline, una nuova modalità di vivere l’esperienza di acquisto e di apprendimento come esempi più comuni dove i confini che separano i due ambienti finiscono per confondersi e sovrapporsi creando di conseguenza un modello ibrido.
Un concetto espresso e pubblicato per la prima volta nell’ottobre del 2014 quando la catena statunitense Lowe’s (accessori per la casa e ferramenta) annunciò l’introduzione, durante le festività natalizie, di due robot di servizio alla vendita in un negozio nel centro di San José, California. I piccoli robot, chiamati “OSHbot”, avevano il compito di verificare in che modo la robotica potesse portare vantaggi ai clienti.
Tornando al contesto prettamente formativo, il ruolo degli educatori, genitori, insegnanti, allenatori, è diventato più complesso perché da una parte devono continuare a svolgere un ruolo tradizionale e quindi essere un riferimento e un esempio coerente nell’utilizzo della tecnologia, ma anche essere vigili e presenti e condividere con i ragazzi gli strumenti digitali per farli diventare un’opportunità non un problema da risolvere.
Altro aspetto importante che genitori e docenti devono avere bene in mente è quello di insegnare ai ragazzi l’aspetto critico nell’utilizzare la miriade di informazioni presenti oggi nel vasto universo di Internet fornendo loro gli elementi per distinguere le notizie vere dalle fake news ad esempio.
L’approccio educativo corretto deve essere quello di “guida” che sappia accompagnare bambini e ragazzi nel costruire un rapporto di fiducia tramite l’ascolto e la condivisione e non la proibizione.
Occorre una dialettica costruttiva quotidiana, fatta di continue negoziazioni e riflessioni che miri a guidare l’educatore, figli e docenti quali spazi percorrere nel rispetto sempre di regole e di principi ben precisi, senza dimenticare che i nostri figli/alunni ci osservano e non imparano da quello che gli diciamo, bensì da quello che noi stessi siamo e rappresentiamo per loro.
È importante che ci sia integrazione e sinergia tra le diverse Istituzioni educanti a partire dalla scuola.
La scuola è una delle Istituzioni fondamentali alla base di ogni Paese. Famiglie e docenti devono collaborare in modo sinergico e costruttivo per aiutare i ragazzi a comprendere le sfide digitali e non limitarsi a essere meri apprendisti digitali autodidatta, non supportati da un’adeguata cultura digitale.
L’insegnamento della cittadinanza digitale è un ulteriore tassello che consente di acquisire consapevolezza in termini di opportunità e di rischi che la rivoluzione digitale comporta.
La scuola deve porsi l’obiettivo di sviluppare le competenze digitali degli studenti, con particolare focus sul pensiero computazionale, sull’utilizzo critico e consapevole dei social network e di internet ed avere l’occhio vigile su possibili talenti digitali.
La formazione digitale deve riguardare anche gli aspetti relativi ai “diritti della rete”, all’uso consapevole dei media e al contrasto di fenomeni di cyberbullismo, atti di discriminazione e in generale di linguaggi violenti.
Sarà sempre più necessario attivare in questa direzione percorsi di information literacy cioè la valutazione della qualità e della integrità delle informazioni, di lettura, di scrittura e di collaborazione in ambienti digitali. Le nuove generazioni devono essere in grado di utilizzare i dati presi da Internet per questo motivo la scuola deve mettere in atto azioni in grado di stimolare la produzione digitale.
Dalla scuola devono uscire, infine, i futuri professionisti digitali sempre più richiesti dal mondo del lavoro.
La scuola rappresenta in conclusione la palestra per allenare i futuri professionisti del coding, della robotica, dell’Internet delle cose (IOT) e più in generale i futuri cittadini digitali.
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