La scuola del futuro: nasce il manifesto

“1+4 spazi educati per la scuola del terzo millennio” è un manifesto realizzato dal gruppo di ricerca Indire sulle architetture scolastiche, nel quale viene proposto il modello 1+4, dove il numero “1” rappresenta lo “spazio di gruppo” e il numero “4” indica invece gli altri quattro spazi del modello, cioè l’agorà, lo spazio informale, lo spazio individuale e lo spazio di esplorazione.

Secondo Indire lo “spazio di gruppo”, che rappresenta l’evoluzione dell’aula tradizionale allestita per la sola lezione frontale, deve essere un ambiente che permetta di fare una serie di attività didattiche diversificate e interattive.

Nell’ottica della scuola del futuro l’agorà rappresenta il grande spazio assembleare dove tutti possono ritrovarsi per seguire eventi di interesse plenario.

Lo spazio informale deve essere il luogo nel quale accogliere i ragazzi nel loro tempo libero, provvisto di cuscini, divani, sedie o altro. In genere questi spazi sono proposti per rendere abitabili zone che prima erano solo di passaggio come i corridoi.

Lo spazio individuale rappresenta l’ambiente in cui lo studente può concentrarsi estraniandosi dal contesto circostante.

Infine lo spazio di esplorazione, generalmente collegato ai laboratori, è quello in cui gli alunni si recano quando devono svolgere attività che richiedono strumenti specifici, come ad esempio un laboratorio per le scienze o un’aula digitalizzata per attività con alto potenziale tecnologico.

Secondo l’Istituto per accompagnare il processo di innovazione tra insegnamento e architettura scolastica, è importante analizzare e studiare soluzioni architettoniche, arredi e strumenti di lavoro correlati alle metodologie didattiche.

Nel manifesto quindi sono raccolte una serie di proposte rivolte alla scuola del nuovo millennio, a iniziare dalla progettazione di un nuovo modello architettonico che possa ispirare i progettisti per le scuole del futuro, e supportare quelle esistenti.

 

L’Istituto ha evidenziato che l’aula tradizionale costituisce uno strumento didattico ormai troppo rigido e inadeguato alle esigenze formative attuali. Gli studi condotti hanno dimostrato che gli spazi fisici possono fornire un contributo reale solo se si offrono al docente in una modularità tale da consentire forme agili di aggregazione in gruppi di piccole, medie o grandi dimensioni.

Pasquale Almirante

Articoli recenti

Studenti-teppisti fotografano la terga dell’auto dei loro prof: l’obiettivo è accanirsi sulla carrozzeria? Parla la preside del liceo Salvemini di Bari

Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…

20/11/2024

Da manager docente precario, immesso in ruolo a 63 anni dopo un decennio di supplenze: un caso non raro

Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…

20/11/2024

Autonomia differenziata: la bocciatura della Corte costituzionale

La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…

19/11/2024

Bravate e reati: c’è una bella differenza

Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…

19/11/2024

Violenza sulle donne, Valditara: è legata al narcisismo dei maschi ma è anche una conseguenza dell’immigrazione illegale

Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…

19/11/2024

Supplenze tra due periodi interrotti da sospensione delle lezioni: quando spetta la conferma e quando la proroga del contratto

Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…

19/11/2024