Nasce così la prima classe-tablet. Gli studenti della prima a settembre si presenteranno in classe solo con la “tavoletta”. E dentro questo zainetto dalla capacità esprimibile in Giga-byte, ci sarà tutto e di più: dai libri di testo digitali agli esercizi interattivi. La didattica diventa digitale, e in modo radicale. Solo per le verifiche verrà consentito l’uso tradizionale della penna e della carta.
Per i ragazzi sarà naturale utilizzare i tablet durante la lezione in classe, d’altronde loro sono nativi digitali. Per i docenti sarà più difficile uniformarsi al nuovo metodo didattico-applicativo, ecco il motivo dell’organizzazione di specifici corsi di formazione sull’ utilizzo di queste nuove tecnologie. L’idea di questa sperimentazione è in linea con gli obiettivi dell’ Europa che nell’agenda “Didattica 2020″si propone di arrivare a una formazione per competenze che sia realmente condivisa tra banchi e cattedra.
Il sistema operativo che sarà utilizzato è “Android”, i tablet saranno acquistati dagli studenti a prezzi scontati e comprensivi di licenze per scaricare libri ed eserciziari. La sperimentazione è seguita dall’Università degli Studi di Bologna che ne valuterà, in itinere, i risultati. I tablet sono una risorsa e l’uso di queste nuove tecnologie deve essere diffuso in tutte le scuole italiane.