Categorie: Attualità

La scuola del futuro? Occhio all’architettura degli spazi di apprendimento

Sulla scuola del futuro non ci sono solo idee o ipotesi, ma anche vere e proprie sperimentazioni.

Come il progetto “Torino fa scuola”, lanciato dalla compagnia San Paolo e dalla Fondazione Agnelli i ragazzi delle scuole scuole medie Enrico Fermi, di piazza Giacomini nel quartiere Lingotto, e Giovanni Pascoli, di via Duchessa Jolanda nel quartiere Cenisia.

Il progetto, lanciato 18 mesi fa, ha origine da una riflessione culturale, pedagogica e architettonica sui nuovi spazi di apprendimento che servono alla scuola italiana.

La scuola 2.0, del resto, passa non solo per l’innovazione tecnologica degli strumenti didattici da mettere a disposizione di docenti e studenti, ma anche attraverso ambienti scolastici che siano coerenti con gli obiettivi che la scuola del futuro propone di rispettare.

Tutto questo sarà possibile solo grazie al lavoro congiunto di architetti, pedagogisti e specialisti dell’innovazione.

Secondo i promotori, il rinnovamento della scuola italiana non può prescindere dalla messa a norma degli edifici scolastici che ogni giorno ospitano dieci milioni di allievi ed insegnanti in tutto il Paese.

Occorre dunque guardare avanti e non limitarsi ad interventi mirati a risolvere solo il problema contingente, immaginando come possa essere la scuola italiana dei prossimi 20-30 anni: ripensare ad esempio gli ambienti di apprendimento, rendendoli funzionali alle esigenze di una didattica nuova e del benessere dei ragazzi e degli adulti che vivono e lavorano per tante ore negli spazi della scuola.

 

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Quindi, occorre puntare su scuole di qualità sia estetica che pedagogica, basate su progetti sostenibili in termini economici, ambientali e culturali.

Il percorso di “Torino fa scuola”, che dovrebbe giungere a completamento alla fine del 2019, si articola in diverse fasi di lavoro: la prima che ha riguardato la definizione dei principi pedagogici degli interventi, attraverso una progettazione condivisa con le comunità scolastiche; la seconda, partita in questi giorni, riguarda il lancio del bando internazionale che consentirà di selezionare i progetti di riqualificazione delle due scuole cui potranno partecipare giovani architetti di tutta Europa. I progetti dovranno essere presentati entro fine aprile 2017.

La terza fase riguarderà, invece lo sviluppo dei progetti esecutivi da chiudersi entro luglio 2017.

Mentre la parte finale del progetto sarà dedicato ai lavori che dovrebbero partire orientativamente a metà 2018 e alla consegna delle scuole dopo circa un anno di cantiere.

Il progetto ha un costo complessivo di 10 milioni di euro.

“Abbiamo cercato di immaginare la scuola dei prossimi 30 anni, consapevoli che l’educazione è il principale investimento di un Paese”, ha detto il presidente della Compagnia, Francesco Profumo.

“Vogliamo dare a Torino due scuole più belle e funzionali agli apprendimenti, ma anche lavorare sul rinnovamento della scuola italiana nel suo complesso”, ha aggiunto Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli.

 

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Dino Galuppi

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