La scuola del terremoto riparte: e sarà bellissima

Ad Amatrice il 13 settembre inizia la scuola che aprirà  non in una tenda ma nella nuova scuola, tirata su a tempo di record dalla Protezione Civile di Trento.

Nello stesso tempo tante scuole si sono offerte di accogliere provvisoriamente gli studenti, anche solo per una settimana, nelle loro aule, come l’alberghiero di Amatrice che potrebbe essere ospite dell’Istituto industriale di Rieti

Il terremoto non toglierà dunque ai bambini e ai ragazzi anche il diritto all’istruzione.

Nel versante marchigiano, scrive Vita.it in un bellissimo reportage,  già da lunedì lo scuolabus ha ripreso la sua spola fra le 54 frazioni di Acquasanta e le 34 di Arquata, raccogliendo i bambini casa per casa e riportandoli  «insieme», seppur sotto le tende, per dare loro i primi strumenti per ricominciare, attraverso laboratori espressivi e di musica.

In ogni caso i sopralluoghi sono ancora in corso: «Ad Amatrice, dalla scuola dell’infanzia al liceo sono 269 iscritti, più 31 ad Accumuli, su infanzia e primaria e 22 a Cittareale: sono in tutto 322 alunni, non so quanti effettivamente sono rimasti in zona e frequenteranno la scuola qui, abbiamo dato tempo alle famiglie per comunicarci la loro decisione»

 

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Il Garante per l’Infanzia del Comune di Rieti ha detto:  «Quello che voglio sottolineare e che sto ripetendo ai genitori è che sarà una scuola più bella di prima, nel senso della qualità e dell’eccellenza della proposta didattica e formativa. Insieme al terremoto sono arrivate tante alte professionalità, a cominciare dalla task force del Miur, che sta lavorando gomito a gomito con noi per coordinare tutte le energie e le risorse: sono nella scuola da tanti anni, è la prima volta che vedo il ministero concretizzarsi. Ci sarà la scuola e con essa offriremo a bambini e ragazzi progetti didattici e pedagogici e formativi estremamente qualificati, proprio perché ci sono tante forze in campo, tutte coordinate».

E qualcuno degli abitanti: «Non avrei mai immaginato che il Ministero potesse essere così tanto e così concretamente vicino. Perché una cosa è pensare a un Ministro che viene, fa delle promesse, emana delle direttive dal suo ufficio, un’altra cosa è avere il ministero qui, con due direttori generali, con funzionari così competenti e insieme così squisitamente umani. Scoprire degli amici. Non lo dico per piaggeria… veramente questa presenza delle istituzioni è fondamentale. La prima volta che ho chiamato le famiglie e ho presentato i funzionari del Miur, dicendo “il ministero è qui con noi”, i genitori erano increduli».

Intanto delle tre scuole che non ci sono più: a Montegallo, vicino al Vettore, una piccola pluriclasse, 100 alunni all’Istituto comprensivo di Arquata, dall’infanzia alla secondaria di primo grado e 200 ad Acquasanta.

Inedita e fortissima è anche la sinergia fra la scuola e tutti gli interventi proposti dalle associazioni, che agiscono anch’essi sui ragazzini. Anche qui la task force del Miur sta facendo da cabina di regia. Accanto alle nuove strutture ci sarà uno spazio dedicato al sostegno psicologico per studenti e insegnanti: i progetti stanno prendendo forma e saranno integrati con la scuola stessa. E poi ci sono tantissime dimostrazioni di solidarietà di scuole, aziende, privati, associazioni… in tanti hanno compreso che far ripartire la scuola è una priorità e vogliono dare una mano: «abbiamo individuato dei referenti anche per la raccolta fondi dedicata alla scuola, mentre il Miur fornirà banchi, sedie, libri e tutto ciò che è necessario ai ragazzi, ci sono 3,5 milioni di euro per questo».

Siamo qui perché è importante far sentire che lo Stato è presente, anche come presenza fisica, là dove c’è bisogno. Siamo qui per ottimizzare gli interventi e facilitare la comunicazione tra tutti i soggetti, per lavorare insieme, in maniera integrata, è una cosa che fa la differenza. È la prima volta, devo dire grazie al ministro, riporta Vita.it

“Tutte le sere ci vediamo tutti per fare un report, ci sentiamo in continuazione, c’è un monitoraggio continuo su tutti i fronti, non è solo una task force ma anche un tavolo di lavoro comune, siamo una squadra. Questo le famiglie lo percepiscono, speriamo possa essere un elemento che dia loro la tranquillità e la fiducia per restare, seppur con i disagi”

Intanto ad Acquasanta, nella tendopoli di Parco Rio sulla Salaria, già dal 1 settembre, con l’entrata in servizio dei docenti, sono partiti dei laboratori: manipolativo-creativi, robotica e musica. «L’istituto di Acquasanta aveva una banda e un coro. I ragazzi hanno portato gli strumenti, chi non li ha più va nel coro. Era nato tutto per un progetto di agenti di sviluppo in erba, per far conoscere e apprezzare il proprio territorio, promuovere uno sviluppo sostenibile. Con il professore di musica avevano scritto l’inno della scuola, parla di quanto siamo fortunati ad essere nati qui, in questo ambiente così bello… Non ne conoscevamo l’aspetto negativo. Speriamo di poter tornare ad amare la nostra terra, come prima».

Pasquale Almirante

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