Le iniziative innovative faranno parte di un progetto di durata triennale e dovranno essere volte a sostenere "lo sviluppo di curricoli ispirati a criteri e standard di qualità, alla flessibilità organizzativa e didattica, alla continuità del processo educativo".
Le attività sperimentali dovranno essere oggetto di apposite verifiche con particolare riferimento a:
• tempi di funzionamento del servizio, scansione annuale, settimanale e giornaliera;
• organico funzionale del personale docente e dei collaboratori scolastici, forme di coordinamento pedagogico;
• tempi per il lavoro di progettazione dei docenti ed iniziative permanenti di formazione in servizio;
• organizzazione delle sezioni e di altre forme di raggruppamento, rapporti numerici adulti-bambini, periodi di contemporanea presenza dei docenti;
• spazi e arredi, servizi per la cura della persona, aree esterne, attrezzature.
Le scuole che decideranno di aderire al programma nazionale, elaboreranno un proprio progetto – da inserirsi nel Piano dell’offerta formativa – che dovrà precisare tra l’altro:
– gli obiettivi generali del processo formativo oltre che gli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni
– le attività e il monte ore costituenti la quota nazionale e la quota locale
– le modalità di raccordo per la continuità orizzontale e verticale
– gli standard relativi alla qualità del servizi
– le modalità di formazione del personale e del coordinamento pedagogico.
Le scuole sperimentatrici potranno gestire in modo più flessibile sia l’orario settimanale sia il calendario scolastico: per esempio il decreto stabilisce che le attività di prima accoglienza dei bambini potranno essere opportunamente scaglionate e concordate con i genitori, mentre nel periodo successivo al termine delle lezioni negli altri cicli scolastici e fino al termine delle attività educative, le scuole potranno anche funzionare a regime ridotto.
Per garantire forme di "coordinamento pedagogico ed organizzativo" nelle scuole sperimentali sarà possibile conferire appositi incarichi a docenti esperti e qualificati nell’ambito dell’istituzione scolastica, anche facendo ricorso a esoneri parziali dall’attività di insegnamento.
Per supportare le iniziative di innovazione presso il MPI verrà istituito un apposito Osservatorio Nazionale; analoghi Osservatori sono previsti presso ogni Direzione Regionale.